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Un team di sismologi dell’Osservatorio Etneo dell’INGV ha studiato i dati dei terremoti lontani per capire meglio il mantello della parte meridionale dell’Italia. Hanno scoperto che ci sono faglie sismogenetiche che si collegano con le strutture profonde del mantello. Hanno pubblicato questi risultati in un articolo che mostra l’esistenza di una discontinuità nel mantello terrestre fino a 150-200 km di profondità. Questa discontinuità sembra essere responsabile di un sistema di faglie che attraversa tutta la Sicilia dalla zona a sud del Vulcano Etna fino alla costa settentrionale.

Gli scienziati dell’INGV affermano che le onde sismiche, che si propagano attraverso il pianeta, possono essere utilizzate per studiare l’interno della Terra. Grazie all’analisi della polarizzazione delle particelle colpite dalle onde sismiche, è possibile ottenere informazioni dettagliate sulla struttura del mantello superiore. Utilizzando una vasta rete di stazioni sismiche e metodi di analisi avanzati, gli scienziati hanno studiato le caratteristiche tettoniche dell’Italia meridionale. Il prossimo step sarà l’uso di tecniche avanzate per approfondire la conoscenza della geodinamica del Mediterraneo centrale e delle relazioni tra tettonica e vulcanismo.

Foto di copertina: Modello schematico che illustra la dinamica e la struttura del mantello terrestre, interpretate sulla base dei risultati dello studio.

Andrea TosiMeteo TerremotiTopdiscontinuità,faglie sismogenetiche,INGV Terremoti,Italia meridionale,mantello terrestre,Monte Etna,Scoperta,Sicilia,Sismologia,Teoria geodinamica,Terremoto,Vulcano Etna
Un team di sismologi dell'Osservatorio Etneo dell'INGV ha studiato i dati dei terremoti lontani per capire meglio il mantello della parte meridionale dell'Italia. Hanno scoperto che ci sono faglie sismogenetiche che si collegano con le strutture profonde del mantello. Hanno pubblicato questi risultati in un articolo che mostra l'esistenza...