La Terra vive la Sesta Estinzione di massa della sua Storia

Il nostro pianeta sta vivendo la sesta estinzione di massa della sua storia. I vertebrati scompaiono sempre più velocemente. È l’incredibile realtà rivelata in uno studio pubblicato su Pnas. La cosa più preoccupante è che il numero di animali vertebrati si sta riducendo drasticamente.

L’allarme real time viene lanciato in uno studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas) dai biologi dell’Università di Standford e dell’Università autonoma del Messico. A 65 milioni di anni dalla estinzione dei dinosauri, dunque, la Terra starebbe vivendo una nuova estinzione di massa, la sesta della sua storia.

La sesta estinzione di massa

Annientamento biologico“, così gli scienziati hanno definito il fenomeno in corso. Evento che potrebbe avere conseguenze per l’intero ecosistema terrestre e un serio impatto ecologico, economico e sociale.

Già nel 2015, Gerardo Ceballos (dell’Universidad Nacional Autonoma de Mexico) e Paul Ehrlich (di Standford), i due principali autori dello studio, avevano messo in guardia sulla possibilità di una “sesta estinzione di massa“, calcolando che la scomparsa delle specie animali si era moltiplicata per cento dal 1900, a un ritmo equivalente a quello che 66 milioni di anni fa portò alla scomparsa dei dinosauri.

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Con la nuova indagine i ricercatori hanno provato a quantificare il declino dei vertebrati, concentrandosi non più sul numero delle specie in pericolo (ne spariscono in media due all’anno) ma su quello degli esemplari. Da qui la scoperta che, anche tra le specie più comuni, la riduzione è massiccia.

Stanno scomparendo leoni, oranghi e giraffe

I ricercatori, partendo dalla lista rossa dell’International Union for Conservation of Nature (Iucn), hanno preso in esame le “popolazioni” di circa 27.600 specie di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi presenti nei cinque continenti. In totale, il 32% di queste sta diminuendo in termini di numero ed estensione.

L’ampiezza reale del fenomeno dell’estinzione di massa che sta interessando la fauna mondiale è sottostimato – spiegano gli autori dello studio -. Le sue dimensioni sono catastrofiche“. Nel 2016 sul nostro pianeta si contavano infatti appena 7mila ghepardi e 35mila leoni africani, questi ultimi, in calo del 43% dal 1993. Altra specie a rischio, che negli ultimi dieci anni ha subito una riduzione del 25%, è quella degli oranghi del Borneo. Le giraffe in 30 anni, tra 1985 e 2015, sono invece scese da 115mila esemplari a 97mila.

A rischio tante specie comuni

Tra gli animali che stanno lentamente scomparendo, circa il 30% fa parte di specie considerate comuni, molte delle quali ancora classificate dalla stessa Iucn come a basso rischio di estinzione. Le zone più toccate da questa erosione della biodiversità sono quelle ai Tropici come l’Amazzonia, il bacino del Congo e il sud-est asiatico. Ma anche altre regioni hanno registrato alti tassi di riduzione del numero di animali.

Inoltre, all’interno di queste aree, si riduce lo spazio vitale delle specie. Tra i mammiferi presi in esame circa il 40% ha perso l’80% dei territori in cui viveva all’inizio del secolo scorso. Il caso considerato emblematico è proprio quello del leone (foto), un tempo “Re” in Africa, nell’Europa meridionale e dal Medio Oriente fino all’India e oggi relegato all’Africa subsahariana e alle foreste indiane.

Andrea TosiScienzaTopEstinzione di massa,Natura,Ricerca scientifica,Vertebrati
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