Esteri

Trump firma la ripresa dei polemici oleodotti Keystone XL e Dakota Access

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha approvato i piani per riprendere la costruzione di due gasdotti alquanto controversi. Si tratta di Keystone XL, che trasporterà il petrolio greggio dal Canada alle raffinerie degli Stati Uniti, e il Dakota Access, che attraversano lo stato North Dakota e che ha scatenato grandi proteste nel 2016 a Standing Rock. Entrambi i progetti sono rimasti in fase di stallo sotto la presidenza di Barack Obama.

Questa azione, effettuata nel quarto giorno di presidenza Trump, è in linea con le sue promesse elettorali quando Trump parlava di dare all’industria del petrolio più libertà di espandere le sue infrastrutture e creare posti di lavoro, riducendo al tempo stesso i vincoli del trasporto di petrolio greggio.

La pipeline Keystone XL mira a canalizzare qualcosa come 830 mila barili al giorno di greggio dalla provincia canadese di Alberta a diverse località degli Stati Uniti, tra cui diverse raffinerie nel Golfo del Messico e di un centro di distribuzione in Oklahoma.

Il Dakota Access, un progetto di 3800 milioni di dollari, ha lo scopo di portare mezzo milione di barili al giorno di petrolio da giacimenti di North Dakota a una infrastruttura esistente in Illinois.

Fonte di malcontento

Molti gruppi ambientalisti hanno criticato gli effetti nocivi per l’ambiente che possono avere questi oleodotti lungo il loro cammino.

Il progetto Keystone XL è stato un punto chiave nel dibattito sulla politica energetica globale degli Stati Uniti e il cambiamento climatico. I proprietari dei terreni situati nelle vicinanze della pretesa pipeline, hanno a lungo protestato per il temore che una eventuale fuoriuscita di petrolio potrebbe inquinare la falda acquifera Ogallala, una delle principali fonti di acqua potabile che si estende dal Texas al South Dakota.

D’altra parte, chi sta protestando per il Dakota Access, sostiene che l’oleodotto può danneggiare luoghi di grande significato culturale della tribù Sioux nella riserva di Standing Rock, pur rappresentando, allo stesso tempo, un significativo pericolo ambientale per il fatto che l’oleodotto dovrà attraversare il fiume Missouri.

Valentina Conti

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