Economia

Commerciante di auto usate: come applicare il regime speciale IVA del margine per acquisti da fornitori tedeschi

Il commerciante di auto usate può utilizzare il regime speciale IVA del margine per gli acquisti da fornitori tedeschi

Lecce, 5 agosto 2025 – Una sentenza importante emessa dalla Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di Lecce ha confermato la possibilità per i commercianti di auto usate di usufruire del regime speciale IVA del margine in caso di acquisti da fornitori tedeschi. La decisione è stata comunicata oggi e ha annullato un avviso di accertamento fiscale dell’Agenzia delle Entrate, relativo all’anno 2019, per un importo superiore ai 50.000 euro.

La sentenza che cambia la prospettiva per i commercianti di auto usate

La sentenza n. 1485/2025 riguarda una causa in cui l’Agenzia delle Entrate contestava l’applicazione del regime speciale IVA del margine da parte di un commerciante di auto usate che aveva acquistato veicoli da un fornitore tedesco. La Corte ha accolto tutte le eccezioni legali e meritorie avanzate dall’avvocato Maurizio Villani, annullando l’avviso di accertamento e condannando l’Agenzia delle Entrate al pagamento delle spese legali, pari a 4.000 euro, oltre agli accessori.

L’importanza del regime speciale IVA del margine

Il regime IVA del margine è un’opzione fiscale che consente ai commercianti di auto usate di applicare l’imposta sul solo margine di profitto, e non sull’intero prezzo di vendita. Questo regime, previsto dalla normativa fiscale, permette di evitare una doppia imposizione sul valore già soggetto a IVA nel momento in cui il veicolo è stato acquistato dal precedente proprietario.

L’orientamento della Corte di Cassazione

La decisione della Corte di Giustizia Tributaria di Lecce si basa su una consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione, che ha stabilito che, in caso di contestazioni da parte dell’Amministrazione fiscale, spetta al contribuente dimostrare la propria buona fede e la corretta applicazione del regime IVA del margine.

In particolare, la Cassazione ha sottolineato che il commerciante deve essere in grado di individuare con diligenza i precedenti intestatari dei veicoli, in base ai dati contenuti nella carta di circolazione, e integrare tali informazioni con altre che possano essere facilmente reperite, per dimostrare che l’IVA è già stata assolta a monte.

La decisione a favore del commerciante di auto usate

Nel caso in esame, i giudici di Lecce, presieduti dal Dott. Bottazzi Cosimo e con il relatore Avv. Falconieri Walter, hanno riconosciuto che il commerciante aveva correttamente applicato il regime IVA del margine, tenendo conto di tutte le disposizioni di legge e della giurisprudenza vigente.

La sentenza ha quindi ribadito che la possibilità di applicare il regime speciale IVA del margine non è preclusa dagli acquisti effettuati da fornitori esteri, in questo caso tedeschi, a condizione che vengano rispettate tutte le condizioni previste dalla normativa.

Le implicazioni della sentenza per il settore delle auto usate

Questa sentenza ha un’importanza significativa per il settore della compravendita di auto usate, in quanto chiarisce definitivamente che i commercianti di veicoli possono applicare il regime speciale IVA anche quando acquistano da fornitori esteri, come quelli tedeschi. Questo può comportare vantaggi economici notevoli per i commercianti, poiché riduce l’onere fiscale sul valore del veicolo, favorendo la competitività del mercato delle auto usate.

Inoltre, la decisione della Corte di Giustizia Tributaria di Lecce conferma l’orientamento giuridico nazionale in materia di IVA sui veicoli usati, sancendo il principio che, se il contribuente è in grado di dimostrare la correttezza delle proprie operazioni, l’amministrazione fiscale non può contestare l’applicazione del regime speciale.

La sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di Lecce rappresenta un importante passo avanti per i commercianti di auto usate, che ora possono applicare il regime IVA del margine anche per gli acquisti da fornitori esteri, senza temere contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Questo orientamento giuridico, supportato dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione, fornisce maggiore certezza e tranquillità fiscale a chi opera nel settore automobilistico, favorendo un mercato più trasparente e competitivo.

Federica Santoni

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