Avi Loeb è uno degli astronomi più riconosciuti nello studio degli oggetti volanti non identificati (UFO). In effetti, il professore di Harvard afferma che il misterioso oggetto noto come Oumuamua è in realtà un’antica navicella aliena abbandonata.
Adesso, Loeb assicura che in un periodo di due anni potrà accedere a una tecnologia che gli permetterà di scattare immagini UFO in alta risoluzione. “Voglio davvero che la prossima generazione abbia la libertà di discuterne e che faccia parte del mainstream”, ha detto lo scienziato durante un’intervista a The Guardian. “La mia speranza è che ottenendo un’immagine ad alta risoluzione di qualcosa di insolito, o trovando prove di ciò, cosa molto possibile nel prossimo anno o due, la cambieremo”.
L’intenzione del ricercatore è che questa risorsa aiuterà gli scienziati a studiare le immagini con un livello di dettaglio senza precedenti. Sottolinea che un problema ricorrente nell’indagine sul fenomeno UFO è che le registrazioni dei probabili avvistamenti non sono sempre della migliore qualità, il che ostacola il lavoro di coloro che studiano l’argomento.
Avi Loeb dirige anche il Progetto Galileo, in cui un team di oltre 100 scienziati sta creando una rete di telescopi avanzati per cercare alieni nello spazio. Secondo lo stesso mezzo, il primo telescopio dell’astronomo potrà iniziare a funzionare questa estate dal tetto dell’osservatorio dell’Università di Harvard.
“Stiamo prendendo una strada che non è mai stata intrapresa prima”, ha concluso Loeb nell’intervista.
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