Matteo Renzi si mangia le unghie dal nervoso.

Il deterioramento del mercato del lavoro, secondo Unimpresa, “non ha come conseguenza la sola espulsione degli occupati, ma anche la mancata stabilizzazione dei lavoratori precari e il crescere dei contratti atipici. Una situazione solo parzialmente migliorata dalle agevolazioni offerte dal Jobs Act“.

“Oltre 9 milioni di italiani non ce la fanno e sono a rischio povertà: è sempre più estesa l’area di disagio sociale che non accenna a restringersi”. Secondo la nota di Unimpresa, inoltre, da giugno 2014 a giugno 2015, altre 30 mila persone sono entrate nel bacino dei deboli in Italia: complessivamente, adesso, si tratta di 9 milioni e 246 mila soggetti in difficoltà. E ai “semplici” disoccupati vanno aggiunte “ampie fasce di lavoratori, ma con condizioni precarie o economicamente deboli”.

Il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi: “Alle famiglie e alle imprese finora sono arrivati pochi fondi e mal distribuiti. Nella settimana decisiva della legge di stabilita’ offriamo al governo, ai partiti e alle istituzioni, i numeri e gli argomenti su cui ragionare per capire quanto sono profonde la crisi e la recessione nel nostro Paese: il 2015 si chiudera’ con una crescita del pil, ma c’e’ ancora molto da fare e la ripresa deve essere piu’ consistente. Puo’ apparire anomalo che un’associazione di imprese analizzi il fenomeno dell’occupazione, quasi dal lato del lavoratore. Ma per noi la persona e la famiglia sono centrali da sempre, perche’ riteniamo che siano il cuore dell’impresa. Bisogna poi considerare che l’enorme disagio sociale che abbiamo fotografato ha conseguenze enormi nel ciclo economico: piu’ di 9 milioni di persone sono in difficolta’ e questo vuol dire che spenderanno meno, tireranno la cinghia per cercare di arrivare a fine mese. Tutto cio’ con effetti negativi sui consumi, quindi sulla produzione e sui conti delle imprese”.

In conclusione, secondo il presidente di Unimpresa “serve maggiore attenzione proprio alla famiglia da parte del governo”.

Federica SantoniItaliaDisagio Sociale,Italia,Lavoro,Rischio povertà,Unimpresa
Il deterioramento del mercato del lavoro, secondo Unimpresa, 'non ha come conseguenza la sola espulsione degli occupati, ma anche la mancata stabilizzazione dei lavoratori precari e il crescere dei contratti atipici. Una situazione solo parzialmente migliorata dalle agevolazioni offerte dal Jobs Act'. 'Oltre 9 milioni di italiani non ce la...