Queste figure sarebbero state mostrate attorno all ingresso del tempio Biblioteca pubblica di New Yo

Misterioso Codice Pittorico di Sargon II: Nuove Scoperte

Nell’ambito degli studi sull’antica Mesopotamia, poche cose sono più affascinanti e misteriose dei simboli incisi e dipinti che adornano le antiche strutture e templi. Uno di questi enigmi che ha affascinato gli studiosi per oltre un secolo è il codice pittorico associato al regno di Sargon II, un sovrano che governò l’Assiria tra il 721 e il 704 a.C.

Si tratta di un insieme di simboli intriganti che comprendono un leone, un fico e un aratro nella loro forma breve, mentre in una forma più elaborata compaiono anche un uccello e un toro dopo il leone, seguiti dall’albero e dall’aratro. Questi simboli sono stati rinvenuti in vari luoghi nei templi di Dūr-Šarrukīn, l’antica capitale assira, il cui sito è stato oggetto di scavi e ricerche durante i secoli XIX e XX.

Il dibattito accademico sul significato

Il significato di questi simboli è stato oggetto di un acceso dibattito accademico. Gli studiosi si sono chiesti se rappresentassero divinità, forze sovrannaturali, il potere regale o se fossero un tentativo di emulare i geroglifici egiziani.

Questo enigma ha reso il codice pittorico di Sargon II uno dei più affascinanti e dibattuti nel campo degli studi assiriologici. Martin Worthington, noto assiriologo e storico del Trinity College di Dublino, ha recentemente proposto una nuova interpretazione che potrebbe gettare nuova luce su questo antico mistero.

Una ricostruzione di come sarebbe apparso un leone sulle pareti del tempio Biblioteca pubblica di Ne

La nuova interpretazione di Martin Worthington

Secondo Worthington, i simboli potrebbero essere un omaggio al sovrano Sargon II, concepiti per immortalare il suo nome nei cieli attraverso una rappresentazione simbolica delle costellazioni stellari. Questa interpretazione innovativa suggerisce che i simboli potrebbero essere stati concepiti per associare il nome del re alle costellazioni celesti, conferendogli un’aura divina e immortale.

L’assonanza tra la parola assira per “albero” e il nome di una costellazione nota come “mascella” potrebbe indicare che le persone dell’epoca avevano familiarità con queste associazioni celesti e divinità astrali.

Una ricostruzione di una figura del re Sargon II Biblioteca pubblica di New York

Implicazioni e riflessioni

Questa nuova interpretazione non solo fornisce una chiave per comprendere meglio l’antico impero assiro e la sua cultura, ma solleva anche domande più ampie sull’antica Mesopotamia e sulle sue influenze sulla storia umana. Il fatto che questa interpretazione si applichi sia alla forma breve che a quella lunga dei simboli, e che sia supportata da forti collegamenti con le figure reali dell’epoca, suggerisce che potrebbe essere più di una semplice coincidenza.

La ricerca di Worthington, pubblicata nel Bollettino dell’American Society of Overseas Research, rappresenta un significativo contributo alla nostra comprensione dell’antica civiltà mesopotamica e dei suoi intricati simbolismi. Questa nuova prospettiva getta nuova luce su un enigma secolare, portando un contributo significativo alla nostra comprensione dell’antico mondo mesopotamico e delle sue ricche tradizioni culturali.


Fonte Foto: Biblioteca pubblica di New York.

Valentina ContiScienzaTopcodice pittorico,Mesopotamia,Sargon II,Simboli,storia anticaMisterioso Codice Pittorico di Sargon II: Nuove Scoperte Nell'ambito degli studi sull'antica Mesopotamia, poche cose sono più affascinanti e misteriose dei simboli incisi e dipinti che adornano le antiche strutture e templi. Uno di questi enigmi che ha affascinato gli studiosi per oltre un secolo è il codice pittorico associato...