Il Trono Cerimoniale di Tutankhamon: Storia e Significato
Il Trono Cerimoniale di Tutankhamon: Un Capolavoro dell’Epoca del Nuovo Regno
ANTICO EGITTO – Il Trono Cerimoniale di Tutankhamon, risalente al periodo del Nuovo Regno e della XVIII Dinastia (1332-1323 aC), è uno dei più straordinari e iconici reperti archeologici mai scoperti nella Tomba di Tutankhamon (KV62) nella Valle dei Re, a Luxor, in Egitto.
Questo trono, che rappresenta un autentico simbolo del potere e della maestosità del giovane faraone, è un esempio straordinario di arte e artigianato egiziano, nonché un importante testimone dell’evoluzione religiosa e culturale durante il regno di Tutankhamon.
Caratteristiche del Trono Cerimoniale
Il trono si distingue per il suo design sofisticato e la ricchezza dei materiali utilizzati. La schiena arcuata del trono è intagliata in legno e rivestita con foglia d’oro. Una delle caratteristiche più affascinanti di questo trono è la sua seduta profonda, progettata per ospitare un cuscino, che è intarsiata in ebano e avorio, con un motivo che imita la pelle di un animale maculato, simbolo di lusso e potere.
Il trono è montato su uno sgabello con gambe incrociate, scolpite in modo da rappresentare collo e teste di anatre, una decorazione che aggiunge un tocco di raffinatezza e simbolismo. La parte superiore dello schienale è decorata con l’immagine della dea vulturina, Nekhbet, che con le sue ali spiegate protegge il nome del faraone, raffigurato all’interno di un cartiglio reale.
Questa iconografia è particolarmente significativa, in quanto riflette la religione e la simbologia dell’epoca, ma anche le influenze culturali del periodo di transizione che segna la fine del culto dell’Aten e l’inizio del ritorno al culto di Amon.
Un Trono del Periodo di Transizione: Tra Aten e Amon
Il trono è spesso definito come il “Trono Ecclesiastico di Tutankhamon” in riferimento ai seggi episcopali medievali europei. Ciò potrebbe suggerire che il trono fosse utilizzato dal giovane faraone in occasioni particolari, come le battute di caccia, come suggerito dalla decorazione del sedile, che riprende temi legati alla natura e alla caccia.
Un altro elemento distintivo di questo trono è il fregio che adorna la parte superiore dello schienale, rappresentante serpenti cobras (uraeus), simboli di protezione divina, con il disco solare che si erge sopra le loro teste. Al centro del fregio, compare il simbolo del dio Aten, sotto il quale sono visibili i cartigli divini che rappresentano il dio stesso.
Questa iconografia rivela un’ovvia influenza amarniana, risalente al periodo in cui il faraone Akhenaton aveva promosso il culto esclusivo di Aten. La presenza del disco di Aten indica che il trono potrebbe essere stato realizzato nei primi anni del regno di Tutankhamon, quando il faraone non aveva ancora rinnegato completamente l’eredità del padre. Il trono quindi segna una fase di transizione religiosa e politica, dove il culto di Aten veniva gradualmente sostituito dal ritorno a Amon, la divinità tradizionale dell’Egitto.
Sotto il fregio, si trova ancora una volta la figura di Nekhbet, che svolge il ruolo di protettrice del faraone, con le sue ali spiegate mentre tiene il simbolo dello shen (simbolo dell’eternità) e un ventaglio, simbolo di autorità e protezione.
Un Esemplare Straordinario dell’Arte Egizia
Il Trono Cerimoniale di Tutankhamon non è solo un oggetto di straordinario valore artistico, ma anche un testimone prezioso della storia dell’Egitto. La sua iconografia complessa e il suo design elaborato offrono uno spunto interessante per comprendere le dinamiche religiose e politiche che caratterizzarono il regno del giovane faraone.
La sua realizzazione, che unisce materiali preziosi come l’ebano, l’avorio e l’oro, insieme a una simbolica ricca e multiforme, lo rende uno dei troni più celebri e significativi mai scoperti, capace di raccontare non solo la grandezza del faraone ma anche i mutamenti storici e culturali del suo tempo.
L’importanza del trono non si limita alla sua bellezza estetica: esso ci offre una finestra sulla cultura egizia del periodo del Nuovo Regno e sul periodo di transizione religiosa che segnò la fine dell’era amarniana e l’inizio della restaurazione del culto tradizionale di Amon. Un oggetto straordinario che continua a affascinare studiosi e visitatori di tutto il mondo.
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