Gli alberi genealogici di Gurgy

Sfruttando il DNA antico, gli archeologi francesi hanno creato due alberi genealogici neolitici completi che coprono molte generazioni, costituendo così il più grande record umano ancestrale mai ricostruito.

I due alberi genealogici si basano su un sito funerario noto come Gurgy, situato nella regione del bacino di Parigi, al nord della Francia. Gli scavi del sito sono stati effettuati negli anni 2000, ma solo di recente, grazie ai progressi nella raccolta e nell’analisi del DNA antico, i ricercatori hanno iniziato a studiare i genomi di 94 dei 128 individui, tra cui bambini e adulti, le cui spoglie sono state recuperate dal sito.

Lo sviluppo delle comunità neolitiche

Le comunità neolitiche si svilupparono per la prima volta circa 12 mila anni fa nel Vicino Oriente, che comprende l’Asia occidentale, l’Europa sud-orientale e il Nord Africa. Durante questo periodo, molti gruppi umani passarono dall’attività di caccia e raccolta all’agricoltura. Questo cambiamento di stile di vita permise alle persone di stabilirsi in comunità che si sono perpetuate per diverse generazioni, creando ampie aree sepolcrali.

Dimensione degli alberi genealogici

Secondo gli studiosi, la dimensione di questi alberi genealogici per quel periodo storico è stupefacente. Questo ha permesso di esplorare gli aspetti sociali di queste comunità antiche.

Le scoperte del sito di Gurgy

Il sito di Gurgy era un cimitero senza monumenti o oggetti funerari, e molte delle ossa erano in uno stato di conservazione non ottimale. Tuttavia, è stato possibile estrarre il DNA da 94 individui.

Gli studiosi hanno scoperto che tutti i discendenti della famiglia erano legati a un unico “progenitore fondatore”. Il suo scheletro era particolare perché inizialmente era stato sepolto in un luogo sconosciuto e successivamente spostato vicino ai suoi parenti a Gurgy.

Analisi del DNA e creazione degli alberi genealogici

Analizzando il DNA mitocondriale (lignaggio materno) e il cromosoma Y (lignaggio paterno), oltre all’età e al sesso di ogni individuo, i ricercatori hanno creato due alberi genealogici. Il primo albero genealogico collegava 64 individui di sette generazioni, il più grande finora, mentre il secondo comprendeva 12 persone di cinque generazioni.

Si è rilevato un “modello patrilineare”, con le generazioni collegate attraverso la linea maschile dei discendenti. Gli studiosi hanno anche notato che gli uomini rimanevano nella comunità in cui erano nati, mentre le donne si spostavano altrove.

Relazioni e struttura familiare

Un altro aspetto interessante della comunità di Gurgy è che non sono state trovate relazioni fratellastre e che figli e figlie condividevano gli stessi genitori, suggerendo che i membri di questa famiglia erano monogami e non poligami.

È emerso chiaramente che i discendenti sapevano chi era sepolto a Gurgy. Più persone erano sepolte insieme, più erano imparentate.

Andrea TosiScienzaTopalberi genealogici neolitici,Albero genealogico,Archeologia,comunità neolitiche,DNA,DNA antico,DNA umano,Francia,Neolitico,Scoperta,sito di Gurgy
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