Nel vasto panorama dell’universo, talvolta le apparenze ingannano. Ciò è stato dimostrato recentemente da un team di scienziati che, grazie al potente telescopio spaziale James Webb (JWST), ha scoperto una straordinaria verità nascosta nel cuore della nebulosa Rho Ophiuchi: una stella che in realtà è composta da due stelle gemelle.
Quello che per decenni è stato considerato un singolo oggetto celeste nel sistema stellare WL 20 si è rivelato essere una coppia di stelle vicine, emettenti potenti getti di energia paralleli. La scoperta è stata presentata in anteprima durante il 244º incontro dell’American Astronomy Society, lasciando gli astronomi esterrefatti per l’inattesa dualità di questa formazione stellare.
Il sistema WL 20, situato nel complesso nebuloso di Rho Ophiuchi a circa 400 anni luce dalla Terra, è stato oggetto di studio per oltre mezzo secolo. La scoperta delle due stelle gemelle è stata resa possibile dalle osservazioni avanzate del telescopio spaziale JWST, che ha permesso di penetrare una densa nube di polvere cosmica che altrimenti avrebbe oscurato la visione delle tradizionali tecniche osservative.
Lo strumento all’avanguardia del medio infrarosso (MIRI) di JWST ha giocato un ruolo fondamentale nel rilevare la presenza delle due stelle e dei loro getti energetici. Questo strumento ha permesso di raccogliere dati dettagliati attraverso lunghezze d’onda invisibili alla luce visibile, svelando particolari nascosti fino ad ora irraggiungibili per i telescopi precedenti.
Secondo gli scienziati, le due stelle gemelle si sono probabilmente formate da un unico disco protoplanetario che si è frammentato nelle prime fasi della loro evoluzione. Questo processo è cruciale per comprendere non solo la formazione stellare, ma anche le potenziali origini dei sistemi planetari. L’età stimata dei dischi protoplanetari, compresa tra 2 e 4 milioni di anni, suggerisce che in futuro potrebbero formarsi esopianeti da ciò che resta di queste strutture.
In sintesi, la scoperta delle stelle gemelle nel sistema WL 20 rappresenta un punto di svolta nella nostra comprensione dell’universo circostante. Grazie alla tecnologia avanzata e alla perseveranza degli scienziati, abbiamo ora una visione più chiara di come si formano e evolvono le stelle, gettando nuova luce sui processi nascosti nei meandri della nebulosa Rho Ophiuchi. Con ulteriori studi e il continuo sviluppo della tecnologia spaziale, è probabile che ci riservi ancora molte sorprese, ampliando così il nostro sapere dell’universo e delle sue meraviglie nascoste.
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