Incredibile degrado, la Marmolada invasa dai rifiuti: cosa sta succedendo

Nel cuore delle Dolomiti, la Marmolada continua a rappresentare un patrimonio naturale di straordinario valore.
La Marmolada, con la sua vetta più alta, la Punta Penia (3.343 metri s.l.m.), si estende tra la provincia di Trento e quella di Belluno, rappresentando un punto di riferimento per alpinisti, escursionisti e appassionati di montagna. Questo gruppo montuoso, formato principalmente da calcari grigi compatti e caratterizzato dalla spettacolare “parete d’argento” sul versante sud, ospita il più grande ghiacciaio delle Dolomiti, il ghiacciaio della Marmolada, che purtroppo è sempre più fragile a causa della crisi climatica.
Nonostante la sua bellezza e importanza, la Marmolada si confronta con un fenomeno che ne compromette la salute e l’immagine: rifiuti di ogni tipo abbandonati sul ghiaccio e lungo i sentieri. Buste di plastica, bottiglie, mozziconi di sigarette, scatolette, lattine, fazzoletti di carta e frammenti di microplastiche si accumulano ormai ovunque, persino nelle insidiose fenditure del ghiaccio, dove si trovano schegge di vetro pericolose per chi si avventura sull’area.
Ogni flusso turistico contribuisce a questo degrado che si somma agli effetti del riscaldamento globale, mettendo a rischio l’equilibrio naturale e l’ecosistema montano. Il problema dei rifiuti, infatti, non è solo estetico o ambientale: la loro presenza ostacola il naturale scioglimento e il mantenimento del ghiaccio, compromettendo la stabilità di questo fragile ambiente alpino.
Il ruolo fondamentale dei volontari e delle associazioni ambientaliste
Nel quadro preoccupante di questo degrado ambientale, emerge però una nota positiva: il lavoro instancabile dei volontari e delle associazioni ambientaliste, che si impegnano nella pulizia e nel recupero del territorio. Tra questi, spicca l’attività di Legambiente, una delle realtà più attive e radicate in Italia nella difesa dell’ambiente, che attraverso il progetto “Carovana dei ghiacciai” ha coordinato molte operazioni di raccolta e smaltimento dei rifiuti abbandonati.
Solo in una recente giornata di intervento, i volontari di Legambiente hanno raccolto ben 542 rifiuti, di cui quasi un terzo erano mozziconi di sigarette, evidenziando come anche piccoli gesti incivili possano avere un impatto devastante in un contesto così delicato. Durante queste operazioni sono emerse tre vere e proprie mini discariche: una all’interno di una vecchia trincea della Prima Guerra Mondiale, una seconda in una postazione militare degli anni Settanta e una terza in prossimità di un impianto di risalita abbandonato. Questi accumuli testimoniano anche una storia di abbandono e incuria che si protrae nel tempo.
Anche il gruppo di Mountain Wilderness, formato da alpinisti-volontari, contribuisce attivamente alla rimozione della spazzatura durante le escursioni, dimostrando che la passione per la montagna può andare di pari passo con la tutela e la salvaguardia dell’ambiente.

La Marmolada non è solo un simbolo naturale ma anche un luogo di grande rilevanza storica. Durante la Prima Guerra Mondiale, il massiccio montuoso segnava un tratto importante del fronte italo-austriaco, con trincee e gallerie scavate nel ghiaccio, oggi testimonianze visibili di un passato di conflitti. Questo patrimonio storico si unisce alla ricchezza paesaggistica e geomorfologica della zona, che comprende vette come il Gran Vernel, la Punta Rocca e la Cima Ombretta, e vallate interne quali la Val Contrin, la Val di Grepa e la Val San Nicolò.
Il territorio è inoltre molto frequentato per attività sportive, dall’alpinismo allo sci, grazie anche alla presenza di infrastrutture come gli impianti di risalita e il lago di Fedaia, sbarrato da una diga che produce energia idroelettrica dal 1956. Le località attorno alla Marmolada, come Canazei e Malga Ciapela, sono centri turistici apprezzati tutto l’anno, con iniziative anche culturali e storiche, come le visite guidate estive alle trincee e al Museo Marmolada Grande Guerra 3000 m.
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