Un movimento franoso di rilevanti dimensioni ha interessato nella notte la Croda Marcora, imponente cima delle Dolomiti bellunesi, generando una fitta nube di polvere che ha avvolto il centro abitato di San Vito di Cadore, uno dei principali paesi lungo la Strada statale 51 di Alemagna, poco prima di Cortina d’Ampezzo.
Durante le ore notturne, numerosi residenti di San Vito di Cadore hanno riferito di aver percepito rumori sordi, borbottii e tremori provenienti dalla montagna. I segnali del distacco roccioso sono stati distintamente avvertiti, generando preoccupazione tra la popolazione. Al risveglio, il paese si è trovato completamente ricoperto da un fitto strato di polvere grigiastra, depositata su strade, tetti e veicoli.
La polvere, sollevata dalla frana e trasportata dal vento, ha raggiunto anche altre località della Valle del Boite, estendendosi fino alle porte di Cortina. La nuvola di detriti, visibile anche a distanza, è rimasta sospesa a lungo nel cielo, alterando la visibilità e la qualità dell’aria.
Le autorità locali, in particolare i vigili del fuoco, sono prontamente intervenute per verificare le conseguenze del distacco. Dopo un sopralluogo accurato, è stato confermato che la colata detritica e i massi smossi dalla frana non hanno raggiunto né il centro abitato né la Strada statale 51 di Alemagna.
Questo ha scongiurato interruzioni al traffico e danni diretti agli edifici, ma l’evento ha comunque sollevato preoccupazioni per la stabilità dei versanti montuosi nella zona, specialmente in vista della stagione turistica estiva, quando l’afflusso di visitatori aumenta notevolmente.
Il distacco sulla Croda Marcora rappresenta un campanello d’allarme in un’area nota per la sua fragilità geologica. Le Dolomiti, patrimonio naturale UNESCO, sono soggette a fenomeni erosivi e a movimenti franosi, spesso legati a condizioni meteorologiche estreme o a repentini sbalzi termici.
Gli esperti di geologia alpina sottolineano come sia fondamentale monitorare costantemente i pendii più esposti e aggiornare i piani di protezione civile per fronteggiare emergenze simili. Eventi di questo tipo evidenziano l’importanza di sistemi di prevenzione e allerta rapida, soprattutto in aree a forte vocazione turistica come il Cadore e Cortina.
Sebbene la frana non abbia causato vittime né danni diretti, l’accumulo di polvere ha influito sulla qualità dell’aria e sul benessere degli abitanti. Alcuni cittadini hanno segnalato difficoltà respiratorie, soprattutto tra le fasce più vulnerabili della popolazione. Le autorità sanitarie locali stanno monitorando la situazione e valutando eventuali interventi.
Inoltre, l’evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza degli itinerari escursionistici e delle vie alpinistiche nei pressi della Croda Marcora, frequentati anche da turisti stranieri.
Il territorio bellunese resta sotto osservazione da parte degli enti preposti alla tutela del suolo e alla gestione del rischio idrogeologico. In collaborazione con i comuni interessati e la Protezione Civile del Veneto, saranno intensificate le attività di monitoraggio ambientale e controllo dei versanti instabili.
La situazione, per ora sotto controllo, resta comunque delicata. Le autorità invitano alla prudenza e raccomandano ai residenti e ai turisti di attenersi scrupolosamente alle indicazioni ufficiali, soprattutto durante le prossime settimane, quando il flusso di visitatori nella zona è destinato ad aumentare.
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