Recenti rivelazioni da parte di ricercatori italiani sottolineano la possibile ubicazione della tomba del celebre filosofo greco Platone. Graziano Ranocchia, docente di filosofia presso l’Università di Pisa, insieme ad altri studiosi, ha impiegato tecniche avanzate, incluso l’uso dell’intelligenza artificiale, per decifrare un antico rotolo di papiro carbonizzato rinvenuto a Ercolano, città romana vicina a Pompei, dopo che il Vesuvio eruttò nel 79 dC.
Come Pompei, anche Ercolano subì la furia del Vesuvio durante quell’eruzione distruttiva, che coprì l’intera regione con ceneri e flussi piroclastici. Tra i reperti carbonizzati ritrovati nell’area, vi sono documenti contenenti gli scritti di Filodemo di Gadara, filosofo epicureo vissuto tra il I secolo aC e il I secolo dC, che offrono preziose informazioni sulla vita e l’opera di Platone.
Il testo, noto come “Storia dell’Accademia“, fornisce dettagli inediti sull’Accademia fondata da Platone nel IV secolo aC e, soprattutto, sulla sua sepoltura. Sebbene si sapesse già che Platone fu sepolto nell’Accademia, distrutta dall’eroe romano Silla nell’86 aC, la sua esatta ubicazione all’interno della scuola era rimasta un mistero.
Tuttavia, grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia come l’imaging ottico a infrarossi e ultravioletti, l’imaging termico e la tomografia, i ricercatori sono riusciti a decifrare circa il 30% del testo, identificando dettagli che indicano il luogo di sepoltura di Platone.
Tra le informazioni più significative emerse dal testo, si apprende che Platone fu sepolto in un giardino a lui riservato nell’Accademia di Atene, vicino al Museion o sacello sacro dedicato alle Muse. Questa scoperta affina la nostra comprensione della vita e della morte del filosofo, fornendo dettagli precedentemente sconosciuti, come il suo presunto periodo di schiavitù tra il 404 e il 399 aC, oltre a opinioni personali espresse da Platone su questioni musicali.
L’impiego dell’intelligenza artificiale per decifrare antichi rotoli sopravvissuti all’eruzione del Vesuvio non è un evento isolato. Ricercatori avevano precedentemente utilizzato tecniche simili per interpretare altri manoscritti rinvenuti nella stessa area, dimostrando l’efficacia di queste metodologie innovative nell’ambito della ricerca archeologica e filologica.
La recente scoperta della presunta tomba di Platone getta nuova luce sulla vita e sulle opere del celebre filosofo greco. Attraverso l’impiego di avanzate tecnologie e l’analisi dettagliata di antichi testi, i ricercatori continuano a svelare i segreti del passato, arricchendo così il nostro patrimonio culturale e storico.
Foto Credits: PostBreve.com con IA Bing.
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