Nel corso del terzo seminario estivo organizzato dalla sede di La Rábida dell’Università Internazionale di Andalusia, Michael Donnellan ha annunciato di aver individuato quella che potrebbe essere la città perduta di Atlantide. L’evento ha attirato l’attenzione non solo per le dichiarazioni di Donnellan, ma anche per il dibattito che si è scatenato sulle diverse teorie riguardanti la posizione e l’esistenza di questo leggendario insediamento. L’argomento ha sollevato notevoli discussioni tra studiosi, archeologi e appassionati di mitologia antica.
Donnellan ha collaborato con Merlin Burrows, una società specializzata nell’uso della tecnologia di imaging satellitare e LiDAR. La tecnologia LiDAR, acronimo di Light Detection and Ranging, utilizza impulsi laser per misurare distanze e movimenti con una precisione senza precedenti. Questa tecnologia è in grado di generare mappe topografiche dettagliate e valutare rischi naturali come flussi di lava, frane, tsunami e inondazioni. Il LiDAR si basa sui principi simili a quelli del radar e del sonar, ma utilizza la luce riflessa anziché le microonde o le onde sonore, consentendo una misurazione più rapida e precisa.
La tecnologia LiDAR ha dimostrato un notevole potenziale nell’identificazione di resti archeologici sottomarini. Nel caso del presunto ritrovamento della città perduta, Donnellan e il suo team hanno utilizzato LiDAR per mappare un’area marina vicino alla costa di Cadice, in Spagna. Grazie all’analisi dei dati raccolti tramite GPS e sistemi di coordinate basati su griglie, sono stati individuati dei presunti resti archeologici che potrebbero essere legati alla città perduta.
Le immagini ottenute hanno rivelato strutture con forme circolari e linee che suggeriscono la presenza di edifici o mura artificiali. Donnellan ha dichiarato che questi resti potrebbero essere correlati alla mitica Atlantide, e ha fatto appello a esperti come Mercedes de Caso Bernal e Digby Stevenson, i quali hanno convalidato l’esistenza di tali strutture. Questi esperti hanno confermato che le strutture individuate potrebbero essere reali e si trovano effettivamente vicino alla costa di Cadice.
Tuttavia, non tutti gli studiosi sono convinti della validità di questa scoperta. Alcuni critici sostengono che la città perduta dell’Atlantide non sia altro che un mito, privo di basi storiche concrete. Claudio Lozano, un ricercatore noto nel campo della geologia e archeologia, ha messo in dubbio l’interpretazione di Donnellan, suggerendo che le strutture circolari potrebbero essere semplici formazioni naturali piuttosto che resti di una città perduta.
Il dibattito sull’autenticità del ritrovamento è acceso. Molti accademici ritengono che l’Atlantide sia un mito piuttosto che una realtà storica. Secondo la leggenda, l’Atlantide fu descritta per la prima volta dal filosofo greco Platone (429-347 a.C.) come una civiltà avanzata e prospera che venne distrutta e sommersa dal mare. Platone racconta della città nelle sue opere “Timeo” e “Critias”, utilizzandola come un esempio per discutere la teoria del “buon governo” e le dinamiche di potere. Secondo queste opere, la città di Atlantide fu annientata dagli dei a causa della sua arroganza e brama di potere.
Molti studiosi interpretano l’Atlantide come una creazione fittizia di Platone, concepita per rappresentare e mettere in risalto i difetti e le virtù di Atene, la città che Platone considerava ideale. In questo contesto, Atlantide sarebbe una sorta di controparte immaginaria, utilizzata per esemplificare i concetti di Stato ideale e di corruzione politica.
Le teorie che avvalorano la realtà dell’Atlantide spesso si scontrano con la mancanza di prove archeologiche concrete. L’assenza di riscontri tangibili rende difficile stabilire con certezza l’esistenza di tale civiltà, se non attraverso la lente della mitologia e delle narrazioni antiche.
Nonostante le critiche, Donnellan è determinato a dimostrare la validità della sua scoperta. Ha registrato i risultati presso la Junta de Andalucía e ha informato le autorità locali, sperando che ulteriori ricerche e articoli accademici possano confermare la veridicità dei suoi ritrovamenti. Il suo lavoro potrebbe aprire nuove strade per l’esplorazione archeologica e offrire nuove prospettive sul mito dell’Atlantide.
Se le teorie di Donnellan si rivelassero corrette, ciò rappresenterebbe una scoperta storica senza precedenti, in grado di riscrivere le conoscenze attuali sulla storia antica e sulla geografia. Tuttavia, fino a quando non verranno fornite ulteriori prove concrete, la questione rimarrà aperta e oggetto di dibattito tra studiosi e appassionati. La ricerca archeologica continua ad essere un campo dinamico e in evoluzione, e ogni nuova scoperta offre opportunità per approfondire la nostra comprensione del passato.
In conclusione, la presunta scoperta della città perduta dell’Atlantide rappresenta un capitolo affascinante nella storia della ricerca archeologica e mitologica. Resta da vedere se le evidenze fornite da Donnellan e il suo team saranno sufficienti per confermare l’esistenza di questa leggendaria città o se, come molti sospettano, si tratterà solo dell’ennesima elaborazione di un mito antico. Il tempo e la scienza diranno se l’Atlantide rimarrà un enigma o se le sue leggende troveranno finalmente conferma nella realtà.
Il commerciante di auto usate può utilizzare il regime speciale IVA del margine per gli…
I fulmini uccidono 320 milioni di alberi ogni anno: uno studio senza precedenti Un innovativo…
I cartoni per pizza sono sicuri? Gli oli minerali contaminano il cibo? Quali rischi per…
Come rigenerare i denti persi? Quali sono le nuove scoperte in medicina rigenerativa? Come cambierà…
Quest'oggi, un terremoto di magnitudo 8,8 ha colpito le coste della penisola di Kamchatka, una…
TERREMOTO OGGI - Un terremoto di magnitudo 8.6 (Mw 8.8 secondo l'USGS) è stato rilevato dalla…
This website uses cookies.