Scienza

Astronave della spazzatura spaziale con carburante i detriti spaziali

Potrebbe essere la protagonista di un film di fantascienza e invece l’astronave della spazzatura potrebbe trasformarsi in realtà. Il “debris engine” proposto da alcuni scienziati cinesi della Tsinghua University di Pechino, è un motore spaziale il cui carburante verrebbe ricavato dalla spazzatura dei detriti spaziali, il cosiddetto “debris“.

Sappiamo che il debris, formatosi per opera dell’uomo, potrebbe rappresentare un rischio molto grande sia per la Stazione Spaziale sia per i satelliti funzionanti che stanno orbitando attorno al nostro pianeta. Il primo beneficio che ci viene in mente è proprio questo: una astronave spaziale che si mangia questi detriti e ripulisce lo spazio come lo fa il camion della spazzatura qui sulla Terra. Sicuramente poi i polici si inventerebbero pure una tassa per questi rifiuti spaziali, ma crediamo che passerà un altro po’ di tempo prima che si verifichi.

Ritornando al nostro caso, l’astronave del futuro sarebbe dotata di un motore che usa i detriti che vengono raccolti per essere usati come combustibile. Non è sicuramente un motore tipo il EmDrive per i viaggi nel vuoto come il viaggio Warp di Star Trek, ma è sicuramente un progetto che avrebbe assolutamente la sua utilità pratica. L’uomo potrebbe attuare la pulizia nello spazio e allo stesso tempo creare il combustibile necessario per la propulsione delle astronavi della spazzatura.

Il funzionamento teorico è semplice (per gli scienziati forse, ndr). I detriti di dimensione inferiore a 10 centimetri circa vengono convogliati in un cilindro rotante per la loro polverizzazione. Un successivo riscaldamente perchè la polvere possa subire la separazione tra ioni positivi e negativi. I primi, grazie all’alta temperatura e all’alta pressione, vengono attraverso un campo elettrico che aumenta la loro energia e genera la spinta, mentre i secondi verrebbero espulsi nello spazio senza creare ulteriori problemi.

Punto di riferimento dello studio di questo progetto è il VASIMR (Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket) della NASA: motore al plasma dei propulsori elettrici per uso spaziale che sfruttano la fuoriuscita di masse gassose ionizzate (il plasma), accelerate da campi elettromagnetici, nel processo di generazione della spinta.

L’intento di questo progetto è quello di creare un motore a ioni di plasma che serve come fonte di energia alternativa a basso costo, sufficientemente efficace per la propulsione della nave spaziale. Il VASIMR è focalizzato soprattutto sull’idea di esplorare altre parti del sistema solare come un possibile viaggio su Marte.

Andrea Tosi

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