Ummo: Alieni nordici che comunicano su Internet

Gli alieni sono con noi dal 28 marzo 1950. Quel giorno, una “oawolea uewa oem” – “nave lenticolare”, nella lingua di Ummo – sbarcò nel dipartimento francese delle Basse Alpi, a circa 8 chilometri dalla città di La Javie.

Sei membri della spedizione sono rimasti sulla Terra per socializzare con noi e studiarci. Gli scienziati alieni provenivano dal pianeta Ummo, in orbita attorno alla stella Wolf 424, e hanno svolto la loro missione in segreto fino a quando hanno deciso di presentarsi al mondo attraverso lettere indirizzate a un gruppo di appassionati spagnoli di dischi volanti.

Fernando Sesma affermava di mantenere i contatti con esseri di altri mondi e dal 1954 guidava a Madrid la Società degli Amici dei Visitatori dello Spazio BURU.

Il gruppo ha tenuto un incontro nel seminterrato del Café Lyon, un luogo noto come La Ballena Alegre. Nel 1965, dopo una telefonata di un presunto alieno, Sesma iniziò a ricevere lettere dagli Ummiti e a leggerle durante gli incontri settimanali del gruppo. Nasce così quello che per tre decenni è stato il più grande dei misteri dell’ufologia spagnola.

Di fronte al messianismo di altri extraterrestri – che avevano avvertito del pericolo nucleare da quando Klaatu lo aveva fatto per la prima volta nel film “Ultimatum to Earth” (1951) -, i testi ummiti coprivano un ampio spettro di discipline, e i loro autori insistevano ancora con il fatto che non erano creduti. “Questa è l’unica cosa che postuliamo: non crederci. Diffidare di questi concetti. Non divulgarle per ora nei mass media”.

Disco volante Ummo, avvistamento UFO di Madrid  Spagna del 1° Giugno del 1967.

“Sii persino scettico nei confronti dell’oemii (uomo, in ummita) che non ha familiarità con la tua scienza (quella che analizza i fatti), ma non distruggere questi fogli stampati”. “Con qualche migliaio in più distribuiti segretamente, costituiscono il precedente storico delle relazioni primordiali tra le nostre due reti di ominidi”, hanno detto in una delle loro prime lettere.

Avvistamento UFO a Madrid del 1° Giugno del 1967

I visitatori erano di aspetto nordico, soffrivano di atrofia degli organi della parola e avevano la capacità di vedere attraverso la pelle delle mani e dei polsi. Nei messaggi si parlava della loro scienza, organizzazione sociale e filosofia molto avanzate. La conferma della loro presenza sul nostro pianeta è stata l’apparizione di un disco volante che il 1 giugno 1967 ha sorvolato il quartiere madrileno di San José de Valderas con il simbolo dell’ummite sul ventre, scena immortalata in diverse fotografie.

Disco volante Ummo, avvistamento UFO di Madrid  Spagna del 1° Giugno del 1967.

L’avvistamento UFO fu “un caso perfetto”, secondo Antonio Ribera, l’allora più noto esperto nazionale di dischi volanti. Mostrava che dietro le lettere ummite non c’era uno scherzo, ma intelligenze di un altro mondo. Era quello che Fernando Jiménez del Oso pensava ancora nel 1979: “Con un po’ di fortuna, spero presto di stabilire un contatto personale con esseri di Ummo“. Per rassicurare la Spagna nazional-cattolica degli anni ’60, gli esploratori alieni credevano nella divinità (“woa”).

Quella fortunata coincidenza è stata esplorata dal sacerdote sivigliano Enrique López Guerrero in “Looking at the distance of the Universe” (1968), un libro in cui difende che Dio si è incarnato solo una volta, ma il suo sacrificio come Gesù sul Golgota è servito a liberare dal peccato tutti gli esseri intelligenti dell’Universo, compresi gli Ummiti.

Le conclusioni del pastore andaluso fecero sì che il mistero di Ummo oltrepassasse i confini spagnoli nel 1968, anche se la comunità ufologica internazionale non lo prese mai sul serio. Alcuni ummologi stimano che la corrispondenza dei visitatori si estenda su migliaia e migliaia di pagine; ma non c’è un record reale di più di 1.000, da cui c’è stato chi ha prodotto un dizionario spagnolo-ummita.

Verso la fine degli anni ’90 emersero nuovi professionisti nel campo del mistero UFO. Giovani ricercatori che hanno iniziato a mettere in discussione le informazioni contenute in questi testi e le testimonianze dei loro anziani. Il giornalista Manuel Carballal, che stava collaborando a una rivista legata alla Guardia Civile, ha contattato Jordán Peña e lui, credendo erroneamente che Carballal fosse un membro delle forze, ha accettato di incontrarlo e confessare di essere stato l’inventore di tutto quel caso ufologico. Jordán Peña ha anche dichiarato che, per mantenere questo ambizioso quadro per diversi decenni, aveva ricevuto aiuti economici e infrastrutture da agenzie di intelligence di potenze straniere. Tuttavia, non ha mai fornito molti dati su di essi e, quando lo ha fatto, erano elementi vaghi e contraddittori.

Come risultato di queste spiegazioni irregolari e incongruenti, molti fan degli UFO si sono rifiutati di credere a Jordán Peña. Per loro l’affare Ummo non è una frode, è ancora in vigore oggi e negano che possa essere opera di un solo uomo e, ancor meno, del tempo presente perché, a loro avviso, gli ummiti convivono con l’uomo da secoli, come testimoniano numerosi resti archeologici di antiche civiltà.

A complicare ulteriormente le cose, le comunicazioni ummite non sono terminate dopo la morte di Jordán Peña nel 2014. Fino ad oggi continuano ad arrivare lettere e messaggi che, come si addice a una civiltà tecnologicamente avanzata, vengono inviati anche attraverso social network come Twitter, in cui sono presenti profili di presunti ummiti che continuano a condividere la loro saggezza con i terrestri.


[Traduzione da fonte originale: https://www.ufo-spain.com/2020/09/08/ummo-extraterrestres-nordicos-comunican-por-internet/]

Andrea TosiScienzaTopAlieni,Alieni nordici,Alieni Ummo,Avvistamento UFO,Disco volante,extraterrestri,Foto UFO,Lettere ummite,Mistero UFO,Pianeta Ummo,Spazio UFO,SPAZIO UFO OVNI,UFO OVNI,UFO Spagna,Ufologia,Ummo
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