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Terremoto Centro Italia-Norcia: il più forte dal 1980, atteso dagli esperti

L’Italia si lecca le ferite dopo il secondo forte terremoto occorso in pochi giorni. Alle ore 7:40 di questa mattina, 30 ottobre, un forte terremoto di magnitudo confermato M6.5 ha colpito la zona vicino al confine tra Marche e Umbria. Eicentro tra le province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno. La più colpita è stata Norcia, con le immagini del crollo della basilica di San Benedetto, che hanno fatto il giro del mondo.

Fino a questo momento il terremoto di questa mattina risulta l’evento più forte della sequenza iniziata con il terremoto del 24 agosto di magnitudo 6.0. Inoltre è stato il terremoto più forte in Italia dal 1980 in Irpinia. Allora con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza, e Conza della Campania, il sisma di M6.5 causò circa 280 mila sfollati, 8848 feriti e 2914 morti, secondo i dati ufficiali del tempo.

Terremoto a Norcia: le repliche (aftershocks) della sequenza sismica.

L’area interessata dalle repliche (aftershocks) del terremoto di questa mattina comprende un settore che si estende per circa 30 km, da Accumoli a sud fino a Visso a nord. INGV Terremoti spiega che riprende la parte settentrionale del sistema di faglie che si era attivato con il terremoto del 24 agosto nel Reatino e interessa anche la parte meridionale della struttura attivata il 26 ottobre. Alle ore 16:00 sono più di 118 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4 e 15 i terremoti di magnitudo compresa tra 4 e 5 localizzati la Rete Sismica Nazionale dell’INGV dopo il forte terremoto di stamattina.

Gli esperti avevano avvisato di nuovi possibili terremot nell’Appenino centrale.

Per gli studiosi dei terremoti quello occorso a Norcia non è un evento fuori dagli schemi. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) aveva avvisato poche ore prima del terremoto di oggi, che “la sismicità del 26 ottobre ha attivato uno dei segmenti individuati dalla Commissione Grandi Rischi, a nord dell’evento di agosto, mentre gli altri due segmenti non si sono mossi. In considerazione della contiguità con la sismicità in corso, questi due segmenti rappresentano possibili sorgenti di futuri terremoti nella regione già colpita dagli eventi degli ultimi anni. Non si può inoltre escludere la prosecuzione della sismicità a Nord del sistema del Vettore-Bove. Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza in corso sia in esaurimento”.

Federica Santoni

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