Uno studio condotto da ricercatori dell’University College London (UCL) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha rivelato che la crosta della caldera dei Campi Flegrei sta attraversando un passaggio da una fase “elastica” a una “inelastica” a causa del susseguirsi degli episodi di sollevamento degli ultimi decenni, causando un progressivo indebolimento. Questo potrebbe portare a una rapida fratturazione degli strati crostali più superficiali e a un’eventuale depressurizzazione del sistema idrotermale.
Gli autori sottolineano l’importanza di analisi sempre più quantitative delle relazioni tra i segnali registrati dalle reti di monitoraggio e i processi che li determinano per fornire valutazioni più attendibili sulla pericolosità vulcanica. Al momento i risultati della ricerca non hanno alcuna implicazione diretta su misure che riguardano la sicurezza della popolazione.
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