MESSICO – In risposta alle recenti minacce del presidente Donald Trump di imporre tariffe del 25% sulle importazioni provenienti dal Messico, la comunità latina ha lanciato sui social media un boicottaggio massivo contro grandi aziende degli Stati Uniti, come Walmart, McDonald’s e Nestlé, tra le altre. Il movimento, conosciuto come “Freeze Latino Movement”, ha conquistato piattaforme come TikTok, YouTube, Facebook, X (precedentemente Twitter) e Instagram, dove gli utenti condividono video e messaggi incitando a non acquistare prodotti Made in USA.
La risposta è stata immediata e di vasta portata. Secondo un’indagine di MilenIA, Central de Datos e Inteligencia Artificial, il 77% degli utenti che sono venuti a contatto con la campagna ha dichiarato di supportare l’idea di non acquistare più prodotti statunitensi. Al contrario, il 16% ha rifiutato il boicottaggio, mentre il 7% si è detto indifferente. Questo movimento ha l’obiettivo di protestare contro le politiche migratorie e commerciali di Trump, che hanno suscitato una forte indignazione tra i latini sia negli Stati Uniti che in Messico.
Una delle aziende maggiormente colpite da questa mobilitazione è stata Walmart, accusata di rimuovere prodotti messicani dalle sue scaffalature. Sui social media sono circolate immagini di negozi vuoti e corsie deserte, a testimonianza dell’impatto diretto del boicottaggio. Inoltre, la campagna ha incoraggiato la realizzazione di video su diverse piattaforme digitali, sia in inglese che in spagnolo, con il messaggio di non consumare prodotti degli Stati Uniti, utilizzando l’hashtag #LatinoFreezeMovement.
La mobilitazione a favore del boicottaggio è testimoniata anche da numerosi post, come quello di Obdulia Delgado su Facebook, dove esortava a non acquistare più nei negozi come Walmart e Target, accusando queste catene di non offrire più prodotti pensati per la comunità latina. Altri utenti hanno suggerito di consumare esclusivamente prodotti messicani, con l’invito a verificare il codice di origine, l’azienda produttrice e il marchio di “Made in Mexico”.
Al contrario, alcune aziende come Costco sono state lodate per la loro posizione, in quanto non hanno ritirato i prodotti provenienti dai paesi che sarebbero stati colpiti dalle tariffe imposte da Trump. Questo è stato interpretato come un gesto di solidarietà verso la comunità latina.
Il boicottaggio rappresenta una forma di protesta economica contro le politiche di Trump, che rischiano di avere un impatto significativo sulle relazioni commerciali tra gli Stati Uniti e il Messico. Secondo gli esperti, il Messico esporta circa l’80% dei suoi prodotti verso gli Stati Uniti, il che significa che qualsiasi tariffa potrebbe influire su miliardi di dollari in scambi bilaterali. La comunità latina ha un potere d’acquisto rilevante, rappresentando una quota significativa dei consumi nel paese.
Si stima che l’introduzione di tariffe possa tradursi in un aumento della spesa annua per le famiglie americane, compreso tra i 2.500 e i 4.300 dollari. Il “Freeze Latino Movement” non si limita a fare pressione sulle grandi corporation, ma intende anche sottolineare l’importanza economica della comunità latina negli Stati Uniti. Limitando gli acquisti a imprese locali o a piccole realtà gestite da latini, i partecipanti sperano di inviare un messaggio chiaro al governo di Trump riguardo alle conseguenze delle sue politiche.
Il movimento si inserisce in una serie di proteste che hanno preso piede in città come Dallas e Chicago, dove la comunità latina ha espresso il proprio malcontento per le politiche migratorie e commerciali del presidente. La situazione è ancora in evoluzione, e gli effetti a lungo termine di questo boicottaggio sono ancora incerti.
Fino alla fine di gennaio 2025, oltre 100 milioni di interazioni digitali sono state registrate in relazione al movimento sui social media, con il boicottaggio di Walmart sostenuto dal 74% degli utenti, mentre il Freeze Latino Movement ha guadagnato simpatia dal 72% degli internauti. L’impatto di questa mobilitazione è stato anche oggetto di uno studio della società Dinamic, che ha rivelato che il 75% delle conversazioni sui social criticava le politiche di Trump o appoggiava il boicottaggio dei prodotti americani come forma di protesta.
Con il potere economico della comunità latina in gioco, il movimento manda un messaggio forte: non spendere più denaro in aziende che sostengono politiche discriminatorie. Il boicottaggio, alimentato da un crescente sentimento di indignazione, continua a guadagnare terreno, specialmente tra i giovani, che condividono video su piattaforme come TikTok, dove è virale un video che mostra dei giovani che gettano prodotti americani, come Coca-Cola e Starbucks, nella spazzatura.
Il “Freeze Latino Movement” non è solo una risposta economica, ma anche una riflessione più profonda sul ruolo della comunità latina nelle dinamiche politiche e commerciali degli Stati Uniti.
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