Stop auto diesel Euro 5, caos in vista in quattro regioni
Auto diesel Euro 5: lo stop in quattro regioni italiane rischia di travolgere il mercato
Dal 1° ottobre scatta il blocco alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5
Dal prossimo 1° ottobre 2025, in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna entreranno in vigore misure restrittive che impediranno la circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nei comuni con più di 30.000 abitanti. Il blocco sarà attivo nei giorni feriali, dalle 8:30 alle 18:30, e interesserà oltre 1,3 milioni di automobili attualmente circolanti in queste quattro regioni del Nord Italia.
Si tratta di auto immatricolate tra il 2009 e il 2015, ovvero modelli non particolarmente datati, che fino a oggi rappresentavano una fetta consistente del parco auto circolante italiano.
Federcarrozzieri lancia l’allarme: “Rischio tsunami sul mercato automotive”
A lanciare l’allarme è Federcarrozzieri, l’associazione nazionale delle autocarrozzerie, che prevede gravi conseguenze economiche per gli automobilisti e per l’intero comparto automobilistico.
Secondo Davide Galli, presidente dell’associazione, l’effetto delle nuove restrizioni sarà quello di generare un forte squilibrio tra domanda e offerta: “L’obbligo di sostituzione dei veicoli diesel Euro 5 farà impennare i prezzi dell’usato e provocherà rincari anche per le auto nuove“, afferma Galli.
Prezzi dell’usato alle stelle e aumento dei listini auto nuove
Con oltre un milione di automobilisti costretti a cambiare veicolo in tempi brevi, si prevede una domanda esplosiva per le auto conformi alla normativa, in particolare quelle euro 6, ibride o elettriche. Ciò comporterà inevitabilmente un aumento dei prezzi delle auto usate e una revisione al rialzo dei listini da parte dei concessionari per le vetture nuove.
Il mercato dell’automotive in Italia, già messo a dura prova dal caro-energia e dagli effetti economici del conflitto in Ucraina, rischia ora un’ulteriore pressione. Nel giro di cinque anni, il prezzo medio di un’automobile nuova è passato da 21.000 euro nel 2019 a 29.300 euro nel 2024, segnando un aumento del +39,5%.
Italia: il parco auto più vecchio d’Europa e nessuna politica efficace
“Abbiamo in Italia il parco auto più vecchio d’Europa“, denuncia ancora Galli, “e nessun governo ha finora implementato una politica strutturale di incentivazione all’acquisto di auto ecologiche. Questa mancanza di visione ora si traduce in un grave danno economico per milioni di automobilisti”.
Molti cittadini, infatti, si trovano ora di fronte a un bivio: acquistare una nuova auto in tempi ristretti o lasciare il proprio veicolo inutilizzato. Una situazione che rischia di generare disagi sociali e legali, soprattutto per le fasce di popolazione più vulnerabili.
Richiesta al Governo: servono incentivi per la mobilità ecologica
Per evitare un’escalation di problemi, Federcarrozzieri chiede al Governo un intervento urgente: “Servono incentivi statali per l’acquisto di veicoli ecologici, sia nuovi che usati. Solo così sarà possibile mitigare gli effetti negativi del blocco Euro 5 e garantire una transizione sostenibile e inclusiva verso una mobilità più verde”.
Secondo l’associazione, senza adeguati sussidi e politiche di accompagnamento, le nuove norme rischiano non solo di danneggiare economicamente gli utenti della strada, ma anche di generare un’ondata di ricorsi legali contro le amministrazioni locali coinvolte.
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