YOGA patrimonio dell’umanità

Lo Yoga è diventato patrimonio dell’umanità. Lo ha deciso all’unaminità l’Unesco attraverso il suo organismo composto da 24 membri del Comitato intergovernativo riunito per la sua 11/a sessione ad Addis Abeba, in Etiopia, dal 28 novembre al 2 dicembre. Lo yoga è una delle più antiche pratiche indiane e da oggi è a tutti gli effeti incluso nella “lista dei Patrimoni orali ed immateriali dell’umanità”.

L’Unesco ha riassunto la sua importante decisione affermando che lo Yoga viene praticato a tutte le età, senza discriminazione di sesso, classe o religione. Lo yoga, continua l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, associa posizioni, meditazione, respirazione controllata, recitazione di parole (mantra yoga) e altre tecniche mirate a offrire benefici, ad attenuare i dolori e a consentire di raggiungere uno stato di liberazione.

Con la decisione presa sullo Yoga, sono diventati 13 i Patrimoni orali e intangibili dell’umanità indiani, fra cui i più recenti sono la Danza Chhau (2010) che propone pagine antiche del Mahabharata e del Ramayana, i canti buddisti del Laddakh (2012), il Sankirtana, canto rituale, suono dei tamburi e danza di Manipur (2013), l’artigianato in rame dei Thathera del Punjab (2014) e il Ramlila, la tradizionale performance del Ramayana (2008).

In un comunicato diffuso a New Delhi il ministero della Cultura indiano si rallegra per la decisione e ricorda che l’Onu aveva già fissato nel 2014 il 21 giugno di ogni anno come la Giornata internazionale dello yoga.