I tassisti italiani fanno ricorso e il Tribunale di Milano blocca Uber in tutto il territorio. Per Codacons si tratta di "un danno enorme per gli utenti".
Certe cose succedono solo in Italia, soprattutto quando si ha a che fare con classi forti di lavoratori. E cosi’ i tassisti possono gridare vittoria dopo la decisione del Tribunale di Milano ad accogliere il loro ricorso e bloccare l’applicativo Uber-Pop, sospenendone il servizio su tutto il territorio nazionale.
Attraverso uno dei suoi legali la categoria dei tassisti italiani spiega: “Il Tribunale di Milano ha pienamente compreso la situazione nonostante la sua complessità. Questa decisione spronerà le Amministrazioni a controlli più attenti. Esistono delle regole, non può arrivare una multinazionale a stravolgerle in nome di innovazione e tecnologia, noi ne abbiamo da vendere“.
Non e’ di questa idea la Codacons che, attraverso il suo presidente Rienzi, sulla sentenza spiega: “Un danno enorme per gli utenti, perché limita la concorrenza e riduce le possibilità di scelta per i cittadini. Impensabile privare un paese moderno di sistemi innovativi come Uber (ndr, persino in Messico e in Colombia esiste…), che rispondono a esigenze di mercato e sfruttano le nuove possibilità introdotte dalla tecnologia. Il danno per l’utente è doppio: minore scelta e tariffe più elevate. Piuttosto – conclude – serve legalizzare Uber“.
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