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Sylvester Stallone, la storia dell’attore al quale manca solo il Premio Oscar

La Storia di Sylvester Stallone detto Sly. Figlio di un immigrato pugliese, nato con una paresi facciale, combatte fino a raggiungere il successo.

Nel 1977, sul palco degli Academy Awards, sale un attore semi-sconosciuto di 30 anni, è Sylvester Stallone. La sua vita, fino ad allora, è fatta soprattutto di fallimenti, ma in quel momento sta raccogliendo il suo primo, grande successo. Il film premiato con l’Oscar come migliore pellicola dell’anno è Rocky, che Stallone ha scritto e interpretato dopo aver visto un mitico incontro di Boxe fra Muhammad Alì e lo sfavoritissimo Chuck Wepner. Un incontro che passerà alla storia. Inaspettatamente Wepner resiste sotto i potentissimi colpi di Alì. Non vince, ma verrà ricordato come colui che ha saputo sovvertire il destino di tanti perdenti. È lui il modello della storia di Rocky.

Nato il 6 luglio del 1946 a New York, Sylvester Stallone è figlio di Frank, un immigrato pugliese che si arrangia facendo il barbiere, mentre la madre Jackie ha ascendenze russe e francesi e guadagna qualche soldo facendo l’astrologa. Chissà se negli astri ha previsto il successo del figlio. Di certo non può prevedere che la nascita del suo primogenito sarebbe avvenuta con grande difficoltà. A causa di una serie di complicazioni durante il parto, i medici decidono di utilizzare il forcipe per velocizzare l’uscita del bambino e con questo danneggiano un nervo facciale. Il risultato è che la parte inferiore del viso del bambino rimane paralizzata. La bocca, la lingua e il mento. È questa la causa della caratteristica smorfia di Stallone.

Facile immaginare come, esattamente come il suo alter ego, anche Stallone nella vita di pugni ne abbia presi parecchi. Fino al momento del successo la sua vita è stata difficile. Senza soldi, con un’infanzia difficile alle spalle, vittima dei bulli che lo prendono in giro per quello che poi diventerà il suo famoso ghigno, Stallone ha dalla sua una volontà fortissima che lo sprona a cercare una vita migliore, a realizzare i suoi sogni. La sua filosofia è riassunta anche in una battuta di Rocky Balboa:

“la vita non è quanto forte puoi mettere a segno un colpo, ma quanti colpi puoi prenderti e continuare lo stesso ad andare avanti”.

Il suo nome è presente tra le celebrità della nota Hollywood Walk of Fame di Los Angeles dal 14 giugno 1984. Enrico Ruggeri racconta la sua storia oggi, venerdì 18 novembre, alle 15:30 a Il Falco e il Gabbiano in diretta streaming su www.radio24.it.

Andrea Paola

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