SPAZIO NEWS – Un team internazionale di astronomi, guidato dall’Università Federale di Rio de Janeiro, ha scoperto un nuovo sistema di anelli attorno a un pianeta nano ai margini del sistema solare. Il sistema di anelli circonda un corpo più piccolo, chiamato Quaoar, che è grande circa la metà di Plutone e orbita intorno al Sole oltre Nettuno. Il sistema ad anello orbita attorno al corpo centrale molto più lontano del normale, mettendo in discussione le attuali teorie, stabilite nel XIX secolo, su come si formano tali sistemi.
I ricercatori hanno fatto la loro scoperta quando Quaoar ha eclissato la luce di una stella sullo sfondo mentre orbita attorno al Sole. Il breve evento è stato preceduto e seguito, inaspettatamente, da due cali di luce, indicativi di un sistema ad anello attorno a Quaoar. Gli astronomi hanno utilizzato la fotocamera ad alta velocità estremamente sensibile, HiPERCAM, installata presso il Gran Telescopio Canarias (chiamato anche GranTeCan, il più grande telescopio ottico del mondo con uno specchio di 10,4 metri di diametro), in Spagna, per catturare l’evento.
Oltre agli anelli conosciuti attorno ai pianeti giganti, i sistemi di anelli sono fenomeni rari nel sistema solare. Solo il centauro Chariklo e il pianeta minore Haumea possiedono questi anelli. La teoria indica che i sistemi di anelli precedentemente noti possono sopravvivere perché orbitano a una certa distanza limite dal corpo principale, quindi le forze di marea impediscono al materiale dell’anello di accumularsi e formare lune. Questo raggio esterno massimo, che si pensava fosse la frontiera in cui i sistemi ad anello potevano sopravvivere, è noto come “limite di Roche” ed è stato calcolato nel 1848.
Questo oggetto transnettuniano ha un raggio stimato di 555 km e possiede un satellite chiamato ‘Weywot’ di quasi 80 km, che orbita a 24 raggi da Quaoar. Il sistema di anelli attorno a Quaoar si trova a una distanza di oltre sette raggi planetari, il doppio di quello che si pensava fosse il raggio massimo stabilito dal ‘limite di Roche’. Comparativamente, gli anelli principali attorno a Saturno si trovano entro tre raggi planetari. Pertanto, questa scoperta ci ha costretti a ripensare le teorie sulla formazione dell’anello.
Vik Dhillon, coautore dello studio e professore presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Sheffield (Regno Unito):
“È stato inaspettato scoprire questo nuovo sistema di anelli nel nostro sistema solare, ed è stato doppiamente inaspettato trovare gli anelli così lontani da Quaoar, sfidando le nostre precedenti nozioni su come si formano tali anelli“.
Ha poi affermato: “L’uso della nostra fotocamera ad alta velocità, HiPERCAM, è stato fondamentale per questa scoperta, poiché l’evento è durato meno di un minuto e gli anelli sono troppo piccoli e deboli per essere visti in un’immagine diretta“.
“Tutti imparano a conoscere i magnifici anelli di Saturno da bambini, quindi speriamo che questa nuova scoperta fornisca maggiori informazioni su come si sono formati“, ha concluso Dhillon. La scoperta è stata pubblicata questo mercoledì sulla rivista Nature.
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