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Salame ungherese contaminato da Escherichia Coli

Il 6 gennaio sono stati ritirati dalla catena dei negozi della HOFER i salami ungheresi distribuiti dal fornitore Sorger GmbH. L’operazione è scattata dopo il ritrovamento di Escherichia Coli in uno dei campioni analizzati in laboratorio. L’E.Coli è un enterobatterio comunemente presente, in maniera innocua, nell’ intestino degli esseri umani e degli animali. Esistono tuttavia alcuni ceppi particolari di E. coli che mettono a rischio la salute umana in particolare quelli capaci di produrre tossine. Tali ceppi sono denominati STEC/VTEC (E. coli produttore della tossina Shiga o della verotossina) o EHEC (E. coli enteroemorragico) e le tossine da essi prodotte possono provocare nei casi più gravi diarrea emorragica e SEU (sindrome emolitico-uremica).

L’infezione si trasmette prevalentemente attraverso il consumo o la manipolazione di cibi contaminati e attraverso il contatto con animali infetti e le persone infette possono a loro volta contaminare i cibi durante la manipolazione e la preparazione. Un’ulteriore trasmissione da persona a persona è possibile in caso di stretto contatto. Solitamente, in soggetti sani, i sintomi più frequenti sono diarrea e crampi addominali e vomito.

Il distributore Sorger GmbH e Hofer KG, dunque, hanno deciso di ritirare tempestivamente il prodotto dai punti vendita tedeschi ed europei sebbene nello stesso lotto del campione contaminato non si siano riscontrate altre positività. La causa della contaminazione non è chiara. Secondo le prime indagini, i prodotti sono stati prodotti e commercializzati in piena conformità con i processi validati.

La segnalazione è stata diffusa anche il sito internet della HOFER ed attraverso i sistemi di allerta governativi, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l’allerta riportata dai portali tedeschi, sottolinea che il prodotto è ancora più pericoloso perchè immesso sul mercato senza etichette o codici e pertanto immesso nella filiera della grande distribuzione dei vari supermercati.

Pertanto si invitano i rivenditori che hanno importato tale prodotto a richiamarlo immediatamente ed ai consumatori di astenersi dall’acquisto del salame ungherese interessato dalla contaminazione invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.L’altra cosa da ribadire è che gli altri salumi ungheresi che non sono  interessati al richiamo si possono consumare con serenità.

Valentina Conti

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