La storia del pugile Robin Hurricane Carter

La storia del pugile Rubin “Hurricane” Carter. È un volo interrotto bruscamente quello che Enrico Ruggeri racconta in diretta radio streaming a Il Falco e il Gabbiano. Il volo di un uomo, un boxer professionista, che forse sarebbe potuto diventare campione del mondo dei pesi medi negli anni ’60, ma che non poté  vivere quell’opportunità perché il suo percorso fu bloccato dalla giustizia. O meglio, da investigatori, giurie e giudici che forse non gli garantirono giustizia di fronte a un’accusa pesantissima: triplice omicidio.

Nato il 6 maggio 1937 a Clifton, nel New Jersey, passa infanzia e adolescenza nella vicina Paterson. Fa parte della minoranza degli afro-americani e inizia prestissimo ad avere problemi con i suoi coetanei e con la polizia. Rubin fa a botte, reagisce alle prese in giro, ma non solo. A 11 anni viene fermato dalla polizia per aver accoltellato un uomo, un bianco, mentre a 14 anni viene arrestato per furto e aggressione. Finisce in riformatorio da dove scappa a 17 anni per arruolarsi nell’esercito americano.

Addestrato a Fort Jackson, nella Carolina del Sud, viene poi mandato in una base in Germania. È lì che trova un modo per sfogare la sua violenza, la sua aggressività innata: scopre la boxe. Ma questo sfogo sportivo non lo calma. Finisce quattro volte davanti alla Corte Marziale per insubordinazione.

Non ha il carattere giusto per essere un buon soldato e viene congedato dopo 21 mesi di carriera nell’esercito. Ad aspettarlo, al suo rientro nel New Jersey, ci sono i poliziotti che lo arrestano e lo rimandano in carcere per scontare dieci mesi di reclusione per la fuga dal riformatorio. È il primo di una lunga serie di arresti. Carter resterà in carcere per i successivi quattro anni e dietro alle sbarre riprenderà a boxare.

Arrivato a sfiorare il titolo di campione mondiale dei pesi medi nel 1964, Carter finisce nuovamente in carcere dopo il massacro del Lafayette Bar, a Paterson, nel New Jersey, avvenuto nell’estate del 1966. Due neri entrano in un bar e sparano contro i presenti: le vittime sono tre, oltre a un ferito grave. I testimoni non sono in grado di descrivere i killer, ma indicano un’auto bianca identica a quella con cui è in giro quella notte il pugile Rubin Carter. Dopo un processo costruito su testimonianze controverse, Robin Carter viene condannato all’ergastolo. Alla sua vicenda s’interessarono negli anni 70 molti “vip”, da Bob Dylan, che gli dedica una canzone, a Mohamed Alì (nella foto di copertina) e la sua storia è stata raccontata da Hollywood nel film “Hurricane”.

Una gioventù violenta, tanti problemi con la giustizia e un’immagine da boxer spietato. Poi il carcere e la ventennale vicenda giudiziaria. Scopriremo la storia di Rubin Carter, morto nel 2014 da uomo libero, a Il Falco e il Gabbiano di Enrico Ruggeri in onda martedì 1° marzo alle 15:30 su Radio 24. Per l’ascolto in diretta streaming: www.radio24.it.

Antonio VivesSportPugilato,Robin Hurricane Carter
La storia del pugile Rubin “Hurricane” Carter. È un volo interrotto bruscamente quello che Enrico Ruggeri racconta in diretta radio streaming a Il Falco e il Gabbiano. Il volo di un uomo, un boxer professionista, che forse sarebbe potuto diventare campione del mondo dei pesi medi negli anni ’60,...