La storia di René Higuita, "Re Scorpione" amico di Pablo Escobar

Chi lo dice che per essere un buon portiere bisogna starsene fermi sulla riga di porta? Se è vero come è vero che il calcio è divertimento, forse è giusto prendere tutto un po’ meno seriamente di quanto ci siamo abituati a fare. Il protagonista della puntata di martedì 22 dicembre de “Il Falco e Il Gabbiano” di Enrico Ruggeri in onda alle 15:30 su Radio 24 è un portiere che decisamente si divertiva. Usciva dall’area, palla al piede, impostava l’azione dei compagni, scartava gli avversari, segnava su punizione e su rigore. Il pubblico si divertiva e i tifosi lo amano ancora. L’avrete capito: stiamo parlando di René Higuita (che oggi ha 49 anni), il portiere colombiano passato alla storia come il “Re Scorpione”.

Perché Re Scorpione? È il 7 settembre 1995, siamo allo stadio di Wembley, a Londra, e si sta giocando l’amichevole tra Inghilterra e Colombia. Il giocatore inglese Redknapp colpisce la palla di collo pieno. Higuita la guarda, si sposta in avanti di un passo e poi si tuffa in avanti sollevando entrambe le gambe dietro la schiena e colpendo la palla alla cieca con entrambi i talloni. “No me digan mas”, non ditemi altro, commenta il telecronista colombiano mentre il pubblico applaude. Qualcuno si accorge che c’è la bandierina del guardalinee alzata, ma il gioco prosegue. Sulla panchina inglese si commenta con stupore e ammirazione e anche qualche risata l’acrobatica giocata di Higuita. Tutti comunque applaudono al coraggio di aver rischiato un colpo così difficile e nello stesso tempo unico. In Colombia lo conoscono già, glielo hanno visto fare altre volte, ma mai in partite così importanti, mai con la maglia della Nazionale. Lo chiamano “il colpo dello Scorpione” e lui diventa da quel giorno “il Re Scorpione”. Un colpo che ha ripetuto nel corso degli anni, anche contro Maradona nella sua gara d’addio.

Un campione dal cuore d’oro René Higuita. Un cuore d’oro che, a causa della sua amicizia con il narcotrafficante Pablo Escobar, il 4 giugno 1993 lo portò ad essere arrestato con l’accusa di complicità nel sequestro di una bambina, la figlia di un certo Carlos Molina Yepes.

“La famiglia della bambina mi chiese di mediare affinché la liberassero. E io lo feci, con tutto il mio cuore”

disse poi in un’intervista il portiere numero 1 della nazionale di calcio. Ma secondo le leggi colombiane, chi offre una mediazione in un rapimento diventa automaticamente complice. La vicenda si conclude positivamente, con il pagamento del riscatto e la liberazione della bambina, ma per questa sua azione Higuita subisce un processo e viene condannato a sei mesi di galera. Sei mesi che il portiere sconta effettivamente e che gli impediscono di partecipare ai Mondiali del 1994 negli Stati Uniti.

Scopriremo la storia di René Higuita (27 agosto 1966, Medellín, Colombia) uno dei portieri più famosi del mondo, martedì 22 dicembre a “Il Falco e Il Gabbiano” di Enrico Ruggeri in onda alle 15:30 su Radio 24. Vediamolo in azione in questo filmato gallery con le sue prodezze.

A 49 anni, il leggendario portiere colombiano René Higuita, fa il preparatore dei portieri in una squadra in Arabia Saudita chiamata Al-Nassr. Eccolo durante un allenamento (poche ore fa) compiere il gesto che lo ha reso tanto famoso, 20 anni dopo.

https://www.youtube.com/watch?v=YTLKTxgQ4Zc

Antonio VivesCalcioTopColombia
Chi lo dice che per essere un buon portiere bisogna starsene fermi sulla riga di porta? Se è vero come è vero che il calcio è divertimento, forse è giusto prendere tutto un po’ meno seriamente di quanto ci siamo abituati a fare. Il protagonista della puntata di martedì...