Intrattenimento

Klaus Nomi, musicista newyorchese avanguardia degli anni ’70

La storia di Klaus Sperber, in arte Klaus Nomi. Pop unito alla lirica, una voce che diventa uno strumento estremamente duttile, il tutto accompagnato da esibizioni sul palco decisamente all’avanguardia, durante le quali si presenta vestito da alieno. È stato il protagonista della puntata de Il Falco e il Gabbiano di Enrico Ruggeri, andata in onda oggi su Radio 24, il quale ha intervistato Claudio Cervi, curatore della mostra “Do you Nomi?” (guarda il filmato).

Nato a Immenstadt, in Baviera, nel 1944, per mantenersi a inizio carriera faceva il pasticcere. Fin da piccolo Klaus è stato attirato irresistibilmente dalla musica, quella lirica soprattutto. Una musica che, ogni volta che saliva sul palco, con la sua voce e le sue esibizioni l’ha portato ad incantare il pubblico. E non un pubblico qualunque: tra i suoi fan anche David Bowie, Andy Warhol, i Ramones, Basquiat e i Blondie.

Un artista originale, un performer, uno che sperimentava sempre: dalla musica alla scena, dove si presentava truccato di bianco come una maschera del teatro giapponese, Klaus Nomi ha influenzato l’ambiente artistico newyorchese degli anni ‘70 e dei primi anni ’80. In seguito diversi stilisti si sono ispirati ai suoi abiti di scena per le loro collezioni.

Creatività pura insomma, sperimentazione di generi musicali diversissimi, voce da contralto unita a una presenza scenica senza pari: questo è Klaus Nomi, considerato l’avanguardia dell’avanguardia, una delle prime vittime “illustri” dell’Aids. Morto prima di arrivare all’apice della carriera, sarebbe potuto diventare uno dei protagonisti della scena musicale mondiale.

Guarda il video pubblicato su YouTube dal titolo “Klaus Nomi’s 1978 debut at New Wave Vaudeville, Irving Plaza (NYC)” dove l’artista intepreta anche “Mon cœur s’ouvre à ta voix – My heart opens to your voice”. Nelle immagini vi è anche l’intervento di Page Wood, Ann Magnuson e Kristian Hoffman.

Guarda le immagini dell’esibizione dal vivo di “The Cold Song” dove Nomi canta l’aria tratta da “King Arthur” di Henry Purcell.

Andrea Paola

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