Scienza

INGV Terremoti: il Messico è una delle regioni sismicamente più attive del mondo

Un terremoto di magnitudo 7.1 è avvenuto il 19 settembre 2017 alle ore 20:14 italiane (ore 13:14 locali) in Messico centrale. INGV Terremoti ha pubblicato sul suo sito ulteriori dettagli sul tremendo evento che sta provocando fino a questo momento in cui scriviamo almeno 248 vittime tra cui 30 bambini in una scuola.

Secondo i dati raccolti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) l’epicentro del violento sisma è stato localizzato a circa 55 km da Puebla e 120 km da Città del Messico, con coordinate geografiche (lat, lon) 18,61 98,43 ad una profondità (ipocentro) superiore ai 50 km > qui la mappa con Google Maps.

Va ricordato che per terremoti di questa magnitudo la rappresentazione dell’evento con un punto (l’ipocentro) non è adeguata, in quanto a muoversi è una faglia di dimensioni all’incirca 50 km x 20 km. Essendo questa faglia ubicata a circa 200 chilometri dalla costa, non è stata diramata un’allerta tsunami per questo terremoto, diversamente da quello di magnitudo 8,0 dell’8 settembre 2017.

Messico, una delle regioni sismicamente più attive del mondo

Situato all’interno di tre grandi placche tettoniche, il Messico è una delle regioni sismicamente più attive del mondo. Il movimento relativo di queste placche crostali, spiega INGV nel suo blog, provoca frequenti terremoti e, di tanto in tanto, eruzioni vulcaniche. La maggior parte della terraferma messicana è situata, infatti, sulla placca nord-americana che si muove verso ovest.

Il terremoto di martedì si è verificato in una regione sismicamente molto attiva, dove i terremoti sono frequenti a causa dello scorrimento della placca oceanica di Cocos sotto le placche del Nord America e dei Caraibi.

Il Messico ha una lunga storia di terremoti distruttivi e di eruzioni vulcaniche

Il 19 settembre 1985, un terremoto di magnitudo M8 provocò più di 9500 vittime a Città del Messico. Il terremoto del 19 settembre 2017 è avvenuto molto probabilmente all’interno della placca di Cocos, dove questa si approfondisce e si inflette sotto il continente nordamericano.

La maggior parte dei forti terremoti della regione messicana avviene lungo le coste pacifiche, compreso quello del 19 settembre 1985 che causò migliaia di vittime, ma ci sono precedenti importanti anche nella regione continentale, come l’evento del 15 giugno 1999, magnitudo 7.0.

La capitale del Messico, pur essendo ubicata ad oltre un centinaio di chilometri di distanza dall’epicentro del terremoto del 19 settembre 2017, ha subìto gravi danni e crolli totali di alcuni edifici. La città è, infatti, costruita su un antico bacino lacustre i cui sedimenti tendono ad amplificare la durata e l’ampiezza dello scuotimento, producendo una sorta di effetto “budino”. Per questo motivo il terremoto del 1985 provocò così tanti crolli e vittime nella capitale pur trovandosi a circa 400 chilometri di distanza dall’epicentro.

Andrea Tosi

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