Nel referendum di ieri in Grecia, il popolo greco ha fatto vincere l’OXI, il “no” di Tsipras. Un segnale forte ai vertici dell’Unione Europea che non possono non essere tenute in considerazione. Questo almeno in teoria. Infatti la risposta del presidente della Commissione Ue, Dombrovskis, dopo la vittoria del no al referendum greco, è stata: “Il posto della Grecia era e resta nell’Europa. La reazione dei mercati è stata abbastanza limitata fuori dalla Grecia” e comunque “abbiamo tutti gli strumenti per preservare la stabilità della zona euro“, aggiunge. “Il sì avrebbe dato un segnale positivo”, mentre “il no rende le cose più complicate“.
Il “no” dei greci è stato festeggiato da molta gente che resta contraria all’euro, creato, secondo loro, per salvare il crollo delle banche europee: un delicato filo internazionale fatto di crediti e debiti che viaggia sull’orlo del baratro.
Nel frattempo, il governo greco pensa di prolungare la chiusura delle banche a “domani e per alcuni giorni ancora, forse per tutta la settimana“. Lo riferiscono i media greci, citando fonti di istituti di credito nazionali. Il limite di prelievo giornaliero di 60 euro ai bancomat resterà fino a venerdì, se la Bce manterrà stabile il livello di liquidità di emergenza, dice il viceministro delle Finanze, Stathakis. Mezzi pubblici gratuiti per un’altra settimana ad Atene e in tutta l’Attica.
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