Esteri

La crisi dei migranti tra Grecia e Macedonia

La foto shock del neonato che viene lavato poco fuori di una tenda già piena di gente, e nel fango, sta facendo il giro del mondo. Noi non la mostriamo, per scelta, ma basta fare una rapida ricerca su Bing e scoprirete come la fotografia inquietante sia diventata il simbolo di una condizione umana deteriorata, spinta fino all’orlo dell’inumanità.

In verità la storia della nascita è ancora più drammatica, costringendo il ministro greco per i rifugiati a ordinare lo spostamento dei profughi dallo squallido campo sulla frontiera macedone entro una settimana. In questa foto c’è tutta la crisi della civiltà europea, l’emblema della sua sconfitta, un’Europa che non sa neppure rispondere al diritto di una madre, da qualunque parte del mondo arrivi, di partorire in condizione di sicurezza, e al diritto di un bambino di venire al mondo in ospedale, di essere accudito e curato da medici, lavato con acqua calda e vestito.

La crisi dei migranti naturalmente è lungi dall’essere risolta, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, per effetto dell’egoismo nazionale di molti stati europei, e della politica che cerca sempre voti creando e poi sfruttando la paura del proprio popolo. I politici non vogliono ospitare i rifugiati siriani, afghani e iracheni, e quindi chiudono le frontiere. E’ l’Europa intera a doversi assumersi una responsabilità collettiva e definitiva per garantire a questi migranti un futuro dignitoso.

Nel frattempo, le ultime notizie parlano di circa due mila migranti del campo di raccolta di Idomeni, in Grecia, che hanno attraversato un fiume in piena e sono riusciti ad entrare a Moine, 5 km all’interno della Macedonia. Le autorità stanno valutando come rispedirli in Grecia. Secondo quanto riportato da Rai News, i duemila migranti hanno attraversato il piccolo fiume Crna Reka, gonfiato dalle recenti piogge, formando catene umane e aiutandosi con delle corde. Arrivati sull’altra riva, hanno poi impiegato almeno 4 ore per superare la barriera sfidando piogge torrenziali.

Circa 50 giornalisti sono stati arrestati oggi in Macedonia per ingresso illegale dalla Grecia. Probabilmente le autorità di Skopje li libereranno nella notte. Lo afferma il portavoce del ministero dell’Interno macedone, Toni Angelovski. I giornalisti, dopo le identificazioni di rito, dovranno però pagare circa 250 euro di multa e poi saranno riaccompagnati alla frontiera di Bogoridica. Tra i giornalisti arrestati ci sono alcuni spagnoli. “Podemos” ha già protestato pubblicamente.

Valentina Conti

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