Negli Stati Uniti correntisti tentano una class action contro le 10 più grandi banche di Wall Street e due piattaforme di trading: Goldman Sachs, Bank of America Merrill Lynch, JPMorgan Chase, Citigroup, Credit Suisse, Barclays, BNP Paribas, UBS, Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland.
L’accusa e’ quella di aver formato almeno dal 2007 un cartello per limitare la concorrenza nel mercato (da 320 mila miliardi di dollari) del più diffuso tipo di “derivati“, gli “interest rate swap“. Secondo i ricorrenti, l’accordo tra le banche avrebbe impedito l’ingresso di intermediari alternativi non bancari. Le banche hanno mascherato la loro collusione utilizzando nomi in codice per progetti comuni, come “Lily “, “Fusion” e “Operazione Valchiria”.
Accuse simili di collusione bancaria nel mercato anche per un altro tipo di derivato noto come “credit default swap“, sono state oggetto di indagini da parte del Dipartimento della Giustizia statunitense e della Commissione europea, così come una separta class action intentata da parte degli investitori .
Nel mese di settembre, dodici banche e due gruppi industriali accettarono il patteggiamento pagando 1,87 miliardi di dollari, somma che ha fatto diventare la causa una delle più grandi antitrust class action nella storia degli Stati Uniti .
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