La “raccomandazione” è un sistema abbastanza affidabile per incontrare qualsiasi tipo di cosa. Lo facciamo tutti i giorni nelle piccole cose. Parenti, amici e conoscenti diventano la fonte cui rivolgersi per fare degli acquisti, per chieder consigli sulla salute, sull’alimentazione, sugli affetti, per trovare quell’appoggio necessario per affrontare la vita e prendere decisioni importanti delle quali senza un “aiutino” non verrebbero prese.
Succede anche quando dobbiamo cercare un lavoro. Per coloro i quali credono che non dovrebbe essere così, vi è un dato Eurostat sui canali di ricerca del lavoro che indica una tendenza non caratterizzante solamente di una abitudine italiana, anche se gli italiani, in questo, possono vantare un primato.
Solo il 25,9% dei disoccupati italiani, infatti, cerca lavoro tramite i centri di impiego, mentre l’84,3% lo fa attraverso conoscenti e parenti. In Europa a rivolgersi ai centri di impiego è il 46,7% dei disoccupati, e addirittura il 75,8% in Germania.
La ricerca del lavoro dovrebbe avvenire attraverso i centri di impiego, luoghi professionali dove vengono raccolti tutti i nostri dati, necessari al futuro datore di lavoro per individuare il canditato ideale per la sua azienda.
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