Scienza

Cambiamento Climatico: rischio Giganteschi Tsunami mortali dall’Antartide

Il cambiamento climatico potrebbe provocare giganteschi tsunami nell’Oceano Meridionale scatenando frane sottomarine in Antartide, avverte uno studio. I ricercatori hanno scoperto, attraverso la perforazione di campioni di sedimenti sotto il fondo marino nell’Antartide, che durante periodi precedenti di riscaldamento globale – 3 milioni e 15 milioni di anni fa – si sono formate e scivolate strati di sedimento che hanno inviato onde di tsunami massicce verso le coste del Sud America, della Nuova Zelanda e del Sud-Est asiatico. E poiché il cambiamento climatico riscalda gli oceani, i ricercatori pensano che vi sia la possibilità che questi tsunami possano essere scatenati nuovamente.

La ricerca suggerisce che l’aumento delle temperature dell’acqua potrebbe causare il distacco e lo scivolamento delle fragili sedimentazioni marine, provocando la formazione di tsunami. I risultati della ricerca sono stati pubblicati il 18 maggio sulla rivista Nature Communications.

Il riscaldamento globale potrebbe essere la causa, anche se i ricercatori non hanno ancora identificato esattamente il fattore scatenante delle frane sottomarine nella regione. Tuttavia, i ricercatori ritengono che il disgelo dei ghiacciai causato dal riscaldamento globale possa aver avuto un ruolo. Infatti, alla fine dei periodi glaciali periodici della Terra, le calotte di ghiaccio si sono ridotte e sono scomparse, alleggerendo il carico delle placche tettoniche e facendole risalire in un processo noto come rimbalzo isostatico.

Dopo che strati di sedimenti deboli si erano accumulati in quantità sufficienti, il sollevamento continentale dell’Antartide ha provocato terremoti che hanno fatto scivolare il sedimento sottile sotto lo strato di ghiaia più spesso. Questo ha causato frane sottomarine che hanno scatenato tsunami.

I ricercatori avvertono che se il disgelo dei ghiacciai ha causato queste frane sottomarine in passato, potrebbero verificarsi nuovamente in futuro. Con molteplici strati di sedimenti sotterrati sotto il fondo marino antartico e i ghiacciai che si sciolgono lentamente sulla massa terrestre, i ricercatori suggeriscono che la regione è “pronta” per l’accadimento di nuove frane sottomarine e tsunami.

Andrea Tosi

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