Beirut: aumenta il bilancio delle vittime, 300 mila Bambini senza Casa.

Il numero di morti per le potenti esplosioni che hanno colpito la capitale libanese Beirut ieri, è salito a 135, mentre il numero totale di feriti è di circa 5000, secondo il Ministero della Salute del paese. Ore prima, il ministro della sanità libanese Hassan Hamad aveva affermato che il numero di persone scomparse a seguito della catastrofe supera il numero di morti finora identificate. Le squadre di soccorso e di difesa civili continuano a cercare vittime sulla scena dell’esplosione, che, secondo il governatore di Beirut, “ha colpito metà della città” e ha causato gravi danni a centinaia di edifici.

Secondo quanto riportato dai media, circa 300.000 persone sono rimaste senza casa a Beirut. Save the Children stima che, tra di loro, oltre 100.000 bambini abbiano perso le proprie case e tutto quello che avevano. Allo stesso tempo, è stato detto loro che non potevano uscire a causa del gas tossico scaturito dall’esplosione, mentre coloro che hanno subito lesioni, tagli ed emorragie esterne non vengono curati negli ospedali, perché quasi tutte le istituzioni sanitarie di Beirut sono già al limite della propria capacità.

In queste ore cominciano ad emergere le storie di bambini separati dai loro genitori dopo l’esplosione di ieri e Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, chiede che la sicurezza e il benessere dei bambini e il loro ricongiungimento con i parenti siano una parte fondamentale della risposta.

“L’esplosione non poteva avvenire in un momento peggiore: le stime diffuse dall’organizzazione appena una settimana fa dimostrano che oltre mezzo milione di bambini a Beirut stavano già lottando per sopravvivere o stavano addirittura soffrendo la fame a causa della profonda crisi economica e questa tragedia non potrà far altro che peggiorare la loro situazione. Tra l’altro, tutto è accaduto appena un giorno dopo la chiusura del lockdown causato dal COVID-19 a Beirut, e poco prima dell’entrata in vigore di una nuova chiusura. Molte persone hanno approfittato di questa finestra di opportunità per andare a correre, o semplicemente per socializzare e stare in riva al mare e sfuggire alle loro preoccupazioni – molto vicino al luogo dell’esplosione”.

Jad Sakr, Direttore di Save the Children a Beirut:

“Non sappiamo ancora quanti bambini abbiano perso la vita, ma temiamo che ce ne possano essere molti tra le vittime o i feriti. Altri avranno perso i genitori o i familiari nell’esplosione o si sono separeranno da loro nel caos che è seguito. Tutto ciò può essere estremamente traumatico per un bambino ed è vitale in questi momenti che siano tenuti al sicuro e si sentano protetti, che abbiano persone di fiducia con cui parlare. È fondamentale che venga istituito un sistema per riunire i bambini con i loro genitori o altri membri della famiglia, una sfida molto difficile da gestire e a cui la nostra Organizzazione è pronta a dare il proprio contributo, se necessario”.

“La gente ha iniziato a offrire le proprie case agli sfollati e Save the Children è stata in contatto con le famiglie vulnerabili con cui lavora per vedere se sono state danneggiate, ed è pronta ad intervenire per tenere i bambini al sicuro, protetti e nutriti”.

Valentina ContiEsteriTopBambini,Beirut,Beirut Esplosioni,Casa,Catastrofe,Esplosioni Beirut,Libano,Ospedali,Save The Children
Il numero di morti per le potenti esplosioni che hanno colpito la capitale libanese Beirut ieri, è salito a 135, mentre il numero totale di feriti è di circa 5000, secondo il Ministero della Salute del paese. Ore prima, il ministro della sanità libanese Hassan Hamad aveva affermato che...