WASHINGTON – Per una volta nel loro storico antagonismo, i due giganti dell’hi tech sono uniti con un fine comune: andare contro il governo americano. Microsoft e Apple rappresentano il fronte dell’opposizione alle richieste di dati di accesso del governo, una opposizione in continuo aumento come numero di aderenti nell’era post Edward Snowden, la talpa del Datagate, che ha svelato il comportamento della National Security Agency (NSA).
Secondo quanto riportato dal New York Times, oltre al fatto che nelle prossime ore arriva in tribunale l’atteso caso di Redmond, lo scontro del governo USA contro Microsoft e Apple è lo specchio della resistenza delle aziende tecnologiche (tra queste non vi è Google e sappiamo perchè), le quali vogliono tutelare le informazioni dei clienti.
In questo caso, tra i due litiganti il terzo (il consumatore) non gode. E’ risaputo infatti che l’utente al computer viene continuamente “spiato” attraverso i sistemi operativi, soprattutto da Windows di Microsoft. Sembra più uno scontro politico, con ovvi interessi economici, quello che stiamo vedendo oggi tra le parti in disputa.
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