Alzheimer, nuove speranze con "proteina della memoria".

Buone notizie sul fronte della cura all’Alzheimer. Introducendo nel corpo la proteina “p38γ chinasi” si potrebbero evitare gli effetti della malattia. È, in breve, quanto hanno scoperto i ricercatori australiani dell’Università del Nuovo Galles del Sud, segnando un notevole passo avanti. Intanto, altri studi confermano i benefici di vino e birra.

Primi esperimenti sulla “proteina della memoria”

Lo studio è stato pubblicato su Science e si concentra sull’analisi di tessuto cerebrale umano. La scoperta del Neuroscience Research Australia potrebbe rivelarsi utile per trattamenti innovativi in grado di fermare o rallentare la progressione della malattia. Su questa sorta di “proteina della memoria” sono già iniziati i primi esperimenti. «Abbiamo scoperto che p38γ svanisce presto nel cervello delle persone con Alzheimer, facendo mancare la sua protezione – spiega l’autore principale, Lars Ittner – Abbiamo visto che nei topi si può evitare il deficit di memoria, quindi la proteina ha un vero e proprio potenziale terapeutico. Se saremo in grado di stimolarne l’attività, potremmo essere capaci di ritardare o addirittura arrestare la progressione della malattia di Alzheimer».

“Vino e birra fanno bene”

Vino e birra sarebbero benefici per i vasi sanguigni. È la curiosa scoperta confermata da due differenti studi scientifici. Il primo, dell’università tedesca del Saarland e pubblicato su The American Journal of Medicine, sostiene che bere uno o due calici di vino contrasti gli effetti negativi del consumo occasionale di sigarette, favorendo il cuore. L’altro studio, realizzato dalla Pennsylvania State University, sostiene invece che una birra piccola al giorno può aiutare a preservare il colesterolo “buono” nel tempo. La scoperta conferma quindi quanto insegnato dalla saggezza popolare, l’importante è non esagerare.

Andrea TosiSaluteTopAlzheimer,Memoria,p38γ chinasi,Proteina,Proteina Memoria
Buone notizie sul fronte della cura all'Alzheimer. Introducendo nel corpo la proteina 'p38γ chinasi' si potrebbero evitare gli effetti della malattia. È, in breve, quanto hanno scoperto i ricercatori australiani dell’Università del Nuovo Galles del Sud, segnando un notevole passo avanti. Intanto, altri studi confermano i benefici di vino...