Acqua liquida su Marte: scoperta rara nelle dune marziane
La Scoperta della Possibile Presenza di Acqua Liquida su Marte: Un Passo Importante per la Geologia e la Ricerca di Vita
La possibile presenza di acqua liquida su Marte potrebbe essere alla base di un fenomeno raro recentemente osservato sulle dune del Pianeta Rosso. Questo è quanto emerge dallo studio “Geomorphological Observations and Physical Hypotheses About Martian Dune Gullies”, condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e pubblicato sulla rivista Geosciences di MDPI.
La Storia Geologica di Marte e la Presenza di Acqua
Almeno 3.7 miliardi di anni fa, Marte era un pianeta molto diverso da quello che conosciamo oggi. L’atmosfera era significativamente più densa e il pianeta ospitava laghi e oceani. Tuttavia, nel corso dei millenni, gran parte dell’atmosfera è andata perduta, con un conseguente abbassamento della pressione atmosferica. Questo cambiamento ha reso quasi impossibile la presenza stabile di acqua liquida sulla superficie marziana, dato che le condizioni di temperatura e pressione attuali non permettono la coesistenza stabile dell’acqua nello stato liquido.
La ricerca dell’INGV ha analizzato, in particolare, il versante sottovento della duna Russell, la più grande delle dune formate dal vento all’interno del cratere marziano omonimo. Gli studiosi si sono concentrati sul comportamento dell’acqua in condizioni atmosferiche simili a quelle marziane, studiando la possibilità che essa possa trovarsi nello stato triplo, ovvero contemporaneamente solida, liquida e gassosa, durante specifici periodi dell’anno.
La Scoperta dei “Linear Gullies” e il Ciclo Stagionale dell’Acqua
L’analisi di 110 immagini ad altissima risoluzione (fino a 25 cm/pixel) raccolte nell’arco di 8 anni marziani (circa 16 anni terrestri) dalla sonda statunitense Mars Reconnaissance Orbiter ha permesso agli scienziati di evidenziare per la prima volta la possibile presenza di acqua in condizioni atmosferiche in cui si potrebbero verificare transizioni tra i vari stati fisici dell’acqua. Come spiega Adriano Nardi, ricercatore dell’INGV e primo autore dello studio, “Sia pure per brevi periodi, nei primi giorni della primavera marziana e in occasione delle folate di vento, ogni anno su questa duna può comparire acqua in condizioni atmosferiche di temperatura e pressione che consentono la sua apparizione transitoria allo stato liquido”.
L’acqua su Marte, secondo lo studio, non si manifesterebbe come un fenomeno diffuso ma come risultato di un fenomeno meteorologico marziano molto specifico, che si verifica grazie alla particolare forma aerodinamica delle dune. Questo fenomeno sarebbe impossibile da riprodurre sulla Terra, dove non sono mai stati osservati i caratteristici gullies marziani (i calanchi dunali).
L’Importanza della Scoperta per la Ricerca di Vita su Marte
La ricerca ha portato alla luce un fenomeno ancor più raro rispetto ai classici gullies marziani. Come sottolinea Antonio Piersanti, dirigente di ricerca dell’INGV e co-autore dello studio, “I linear gullies potrebbero essere formati dalla brina che si accumula sulla cima della duna Russell. Grazie alle immagini della sonda Mars Reconnaissance Orbiter, abbiamo evidenziato tracce di umidità assorbita dalla sabbia in condizioni di penombra, che si trasformano in evaporazione immediata quando i canali vengono esposti alla luce”.
Sebbene l’ambiente marziano supporti prevalentemente il ghiaccio secco (una forma solida di anidride carbonica), che può trasformarsi in vapore direttamente senza passare per lo stato liquido, questo studio ha documentato eccezionalmente l’esistenza di acqua in uno stato liquido, anche se per brevi periodi e in condizioni specifiche.
L’immagine analizzata (qui sopra) riguarda il versante sottovento della duna più grande situata nel cratere Russell su Marte. In questa zona, vengono evidenziati i “calanchi lineari”, ossia canali formati da un fenomeno geologico particolare. In cima alla pendenza della duna è visibile una probabile sorgente di brina, mentre lungo il pendio si osservano diverse dinamiche legate all’umidità e all’evaporazione dell’acqua. I canali, che cambiano direzione a seconda della posizione rispetto alla luce solare, mostrano tracce di acqua che si accumula e poi evapora rapidamente. Inoltre, si notano fenomeni che somigliano a slavine o frane, che deformano o tracciano i canali stessi. Alla fine di questi canali, sono stati trovati blocchi di ghiaccio che raggiungono dimensioni considerevoli, paragonabili a quelle di un’auto. L’immagine è stata elaborata utilizzando dati ad alta risoluzione provenienti dalla sonda HiRISE della NASA.
Le Potenziali Implicazioni per le Future Missioni su Marte
Se confermata, la presenza di acqua liquida su Marte potrebbe avere enormi implicazioni per la comprensione della geologia marziana e per la ricerca di forme di vita microbiche. Inoltre, potrebbe influenzare la scelta dei siti di atterraggio per future missioni spaziali, aprendo nuove prospettive per lo studio del pianeta rosso e per la ricerca di segni di vita passata o presente.
In sintesi, questa scoperta rappresenta un passo significativo nelle ricerche sul Pianeta Rosso, segnando la possibile prima osservazione di acqua liquida su Marte e suggerendo che Marte, un tempo più simile alla Terra, potrebbe aver ospitato condizioni più favorevoli alla vita di quanto precedentemente immaginato.
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