Economia

Truffe sul trading online: attenzione ai Ponzi

Recita un detto: “Per ogni cosa buona, esiste sempre un metodo che permette di rovinarla”. Si tratta di un’antica saggezza che si applica alla perfezione a tutti i fenomeni: dall’energia nucleare alla democrazia.

Niente è estraneo a questo fenomeno, nemmeno un fenomeno genuino come il trading online, ovvero un settore che permette a chiunque di investire online sui mercati finanziari, anche partendo da cifre esigue.

Da oltre un decennio si tratta di un fenomeno in rapida crescita, che ha riscontrato particolare interesse non solo in Italia ma anche nel resto del mondo. Un settore che si è arricchito anche grazie al contributo di numerosi siti di appassionati che permettono di diffondere la cultura degli investimenti online.

Tuttavia da tempo orami il trading online è stato preso d’assedio da gruppi fraudolenti, i quali si occupano di creare truffe e di diffonderle su internet.

Prestare attenzione alle truffe di trading online, dunque, è diventato d’obbligo tra tutti coloro che sono interessati agli investimenti. Questo è valido specialmente oggi a causa della diffusione a macchia d’olio di schemi Ponzi online.

Schema Ponzi: cos’è e come funziona

Uno schema Ponzi prende il nome dal suo ideatore, Charles Ponzi. Italiano emigrato in America, Carlo Pietro Giovanni Guglielmo Tebaldo Ponzi inventò uno schema di marketing multi-livello che si basava sul promettere guadagni alle vittime a condizione di reperire altre vittime.

Detto altrimenti, si tratta di una variazione piramidale del famoso schema delle catene di Sant’Antonio. La promessa di guadagno viene rispettata attraverso commissioni sulle quote delle nuove vittime, le quali a loro volta vengono coinvolte nello schema.

Ovviamente i profitti giungono solo allo schema della piramide e l’intero sistema viene completamente distrutto non appena il potenziale delle vittime viene meno. Detto altrimenti, non appena il numero di persone che si ritira si approssima al numero di nuovi iscritti, allora i vertici decidono di distruggere lo schema (spesso avvalendosi della bancarotta fraudolenta).

Questa tipologia di schemi di marketing è illegale in tutto il mondo e tuttavia continua a mietere vittime, avvalendosi di uno degli strumenti più potenti dell’online: la circolazione di informazioni.

Grazie alla creazione di siti satellite completamente farlocchi, gli ideatori di uno schema Ponzi offrono servizi online che garantiscono guadagni agli utenti. Chi si registra (versando una quota d’iscrizione), in questo modo entra nello schema.

Chi è in dubbio e cerca conferme sull’affidabilità dello schema atterra sulle stesse pagine satellite, le quali millantano l’affidabilità e la legalità della piattaforma.

Un circolo vizioso di frode, dunque.

Come riconoscere i Ponzi nel trading online

Riconoscere gli schemi Ponzi nel trading online è semplice: basta conoscere il giusto metodo.

Si è detto che queste strutture di marketing multi-livello piramidale sono illegali, giusto? Ebbene, il settore finanziario è in tutto il mondo affidato alla supervisione di determinati organi di vigilanza.

In Italia, ad esempio, vi è la CONSOB. In Inghilterra la FCA, in Germania la BaFin, negli Stati Uniti la SEC, etc.

Ogni società che vuole fornire prodotti finanziari agli utenti deve prima di tutto richiedere una licenza di trading alle autorità finanziarie dello Stato nel quale intende operare. Senza questa licenza non vi può essere alcuna garanzia sull’affidabilità della piattaforma.

Per questo motivo broker come eToro, Plus500, Trade.com, Capital.com, IQ Option e molti altri mettono in bella vista le proprie licenze di trading e tutti i siti che li consigliano ai propri lettori sono da considerarsi fonte affidabile di informazioni.

Al contrario, se si incappa in siti o piattaforme che non fanno riferimento a licenze di trading, allora è meglio evitare completamente di dar loro credito.

Ulteriore conferma della validità di un’offerta può essere data dalle tante discussioni che popolano il sito dell’ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori), portale particolarmente attento alla proliferazione di schemi Ponzi e truffe nel trading.

Proprio l’ADUC, infatti, ha smascherato l’ultimo di questi: la piattaforma UShare che si regge sul DTCoin, infatti, stando alle analisi dell’ADUC, sarebbe uno schema Ponzi.

Federica Santoni

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