“Occorre ricordare che esistono persone che hanno patologie non Covid che sembrano sparite dal radar del Ministero della Salute e dalle Regioni. I bollettini Covid sono quotidiani mentre nessuno più vuole occuparsi di tutti gli altri malati”.
Lo afferma Rosaria Iardino, presidente della Fondazione The Bridge, che aggiunge:
“Già nella prima fase dell’epidemia, avevamo acceso un riflettore sulla non erogazione di prestazioni di visite ed interventi chirurgici a causa dello stop per via del Covid-19. Abbiamo dei dati in cui si dimostra che fino a giugno ci sono state circa 51 milioni di prestazioni non erogate – parliamo di cardiologiche, dermatologiche, oculistiche ma soprattutto quelle oncologiche – ma ad oggi questo numero enorme di visite in attesa purtroppo non è stato smaltito. Se a questi dati si aggiunge il milione e quattrocentomila screening non effettuati in oncologia, si comprende la nostra preoccupazione”.
“E’ evidente – continua – che anche in presenza del Coronavirus le altre malattie non si fermano, una malattia come quella oncologica non può attendere 8 mesi per avere una diagnosi precoce così come un infarto non aspetta. Da questa fotrografia si evidenzia che da una parte il paziente ha paura di andare al Pronto Soccorso e dall’altra che gli ospedali non sono in grado di accogliere immediatamente tutte le richieste da parte dei pazienti. Per questo – conclude – abbiamo chiesto di attivare dei Centri di Pronto Soccorso anche per i pazienti non-Covid“.
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