Cronaca

Mamma Ebe, intramontabile santona di Carpineta e di San Baronto

Chi era Gigliola Ebe Giorgini conosciuta come Mamma Ebe? “Considerata una santona, in realtà più probabilmente una delle più grandi truffatrici del fine secolo scorso”. Quella di Mamma Ebe, è “una storia emblematica tra religione e superstizione”. Così Enrico Ruggeri ha announciato la protagonista della puntata di oggi, martedì 19 aprile, de Il Falco e il Gabbiano andato in onda in diretta streaming su Radio 24. A parlarne con lui anche il giornalista Francesco Ridolfi e Patrizia Santovecchi, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici.

Gigliola Ebe Giorgini, questo il suo vero nome, nasce il 17 marzo del 1933 a Pian del Voglio, una frazione del comune di San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna. Penultima di quattro figli, la famiglia vive a Palminio, nella campagna pratese, e Gigliola a soli dodici anni inizia già a far parlare di sé: bambina “tutta casa e chiesa”, sogna di diventare suora e di prendere presto il velo come la sorella maggiore, suor Adele delle Minime dell’Addolorata. Lo sogna così tanto bene e spesso che comincia a raccontare, sin da piccola, di essere in contatto diretto con la Madonna.

L’idea di farsi suora le passa in realtà in fretta e quando è ormai una ragazza, Ebe, che è bella e alta e con un sorriso che si fa notare, a vent’anni si innamora di un contadino, si sposa e trasferisce in quella che è una classica dimora colonica toscana, piena di mosche insetti e polli. Qui Gigliola Ebe si ammala, ma si ammala di una malattia insolita, tanto che i medici non riescono a spiegarla. Lei soffre in silenzio e prega, prega tanto, e inizia ad avere delle visioni strane e soprannaturali. Dice al marito di vedere la Madonna e arriva addirittura un mattino in cui racconta che è proprio la Madonna a dirle che per guarire deve andare al Santuario di Padre Pio.

Gigliola ubbidisce, va da Padre Pio e guarisce miracolosamente. Quando torna in Toscana sta bene e comincia a curare la gente in nome del famoso frate di Pietrelcina. Così per oltre trent’anni Gigliola Ebe Giorgini, ormai conosciuta come Mamma Ebe, si spaccia per medico, guaritrice e santona. Fonda un ordine religioso (l’Ordine di Gesù Misericordioso) mai riconosciuto dalla Chiesa e subisce svariati processi penali. Le accuse sono state pesanti (guarda il servizio del Tg1 di qualche anno fa), ma in centinaia sono stati i fedelissimi che l’hanno sempre difesa nella speranza di guarire e di scacciare per sempre le influenze maligne dalla propria vita. Una vita trascorsa tra preghiere e aule di tribunale, condannata il mese scorso a sette anni di reclusione, con sentenza del 2008, dal Tribunale di Forlì.

Federica Santoni

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