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Influenza, 1,5 mln di italiani colpiti

Un milione e cinquecentomila gli italiani che sono già stati colpiti dall’influenza. Il picco della penultima settimana è stato di 218 mila, per un totale dall’inizio della sorveglianza, appunto, di circa 1,5 mln di casi. L’incidenza dell’influenza fra gli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale si assesta al 3,58 per mille. In particolare, continua ad essere più colpita la fascia d’età tra entro i 4 anni di vita, con un’incidenza del 10,82 per mille.

Il numero dei casi scende poi a 6,29 ogni mille assistiti tra i 5 e i 14 anni, 3,25 ogni mille assistiti tra i 15 e i 64 anni e 1,05 casi per mille assistiti a partire dai 65 anni di età. Lo dicono i dati inviati all’Istituto Superiore di Sanità dai medici “sentinella” (Medici di Medicina Generale e Pediatri di libera scelta) e raccolti nel database on line Influnet, gestito dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto che Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene opportuno diffondere per metterci in guardia e per cogliere l’occasione per ricordare alcuni semplici consigli.

Gli ultimi dati confermano come ci si stia avvicinando al picco influenzale che lo stima per metà febbraio. Le regioni più colpite sono la Provincia Autonoma di Trento, le Marche e la Campania. La soglia epidemica è però stata superata in tutta Italia, fatta eccezione per Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia, Calabria e Puglia dove per quest’ultima vi è dall’inizio della settimana un aumento dell’incidenza. Tra le persone più a rischio vi sono gli anziani di età superiore a 65 anni, i bambini di età inferiore a 2 anni, le donne in gravidanza, le persone con patologie cronico-recidivanti e coloro che vivono a contatto delle comunità (ospedali, caserme, scuole, case di cura, ecc).

La capacità dell’influenza di mettere a rischio la salute viene troppo spesso sottovalutata da cittadini e operatori sanitari, basti pensare che, sempre secondo le stime dell’ISS, in Italia si verificano ogni anno in media da 5 a 8 milioni di casi. L’influenza, è opportuno ricordarlo, oltre a causare seri problemi di salute pubblica è responsabile dell’aumento dei tassi di assenza dal lavoro e di perdita di produttività nei Paesi sviluppati.

Il rischio di trasmissione dell’infezione può essere ridotto applicando delle regole generali come evitare luoghi affollati, lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o starnutisce ed evitare di esporsi a sbalzi di temperatura. Un toccasana indispensabile, è invece il riposo, per chi è malato: per tale ragione è opportuno rimanere a casa, evitando di intraprendere viaggi e di recarsi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti potenzialmente infettanti con altre persone.

Andrea Tosi

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