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Allarme salute a settembre, tornano i virus respiratori: i rischi nascosti da evitare

Settembre, torna l’allerta per i virus respiratori: esperti invitano alla prudenza. Quali sono i pericoli che si corrono?

Con l’arrivo di settembre e l’instabilità climatica tipica del periodo, torna a farsi sentire il rischio legato ai virus respiratori che in autunno possono colpire con maggiore intensità. Dai più comuni rhinovirus al virus respiratorio sinciziale (RSV), fino alle varianti più recenti del COVID-19 e ai virus influenzali, l’inizio della stagione caratterizzata da repentini sbalzi termici è un momento critico per la salute di tutti, anche di chi è in buona salute.

Virus respiratori a settembre: rischi e categorie più vulnerabili

Secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), «anche adulti e bambini in buona salute sono esposti a rischio, perché più soggetti a raffreddamenti e sbalzi termici, ma i casi più gravi riguardano sempre le categorie fragili come anziani, immunodepressi e persone con patologie croniche». I virus respiratori tipici di questo periodo possono infatti provocare sintomi fastidiosi come naso che cola, mal di gola, tosse e febbre leggera, ma in soggetti a rischio possono evolvere in condizioni più severe.

Il passaggio frequente da ambienti esterni caldi a spazi chiusi e climatizzati favorisce la diffusione di questi agenti patogeni, rendendo necessario adottare precauzioni mirate. L’infettivologo Andreoni raccomanda alcune semplici ma efficaci misure per ridurre il rischio di contagio: «È buona norma coprirsi adeguatamente, evitare sbalzi termici troppo bruschi e limitare i passaggi ripetuti da ambienti caldi a quelli freddi, soprattutto se climatizzati».

I virus respiratori che colpiscono a settembre – postbreve.com

Inoltre, è fondamentale mantenere una buona igiene personale e ambientale. Questa comprende:

  • Ventilare gli ambienti chiusi almeno una volta al giorno, preferibilmente nelle ore mattutine;
  • Lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o utilizzare soluzioni disinfettanti;
  • Evitare aggregazioni eccessive in spazi chiusi;
  • In contesti sanitari o di cura, continuare a indossare mascherine protettive soprattutto in reparti ad alto rischio e nelle strutture di lungo degenza per tutelare i pazienti più fragili.

Queste accortezze sono particolarmente importanti in vista dell’imminente stagione influenzale, che secondo le previsioni potrebbe essere intensa, come indicano i dati raccolti in Australia nei mesi scorsi.

L’importanza della vaccinazione e della prevenzione

L’esperto sottolinea come la prevenzione rimanga l’arma più efficace per affrontare la stagione autunnale: «È fondamentale iniziare sin da subito a seguire le indicazioni delle autorità sanitarie riguardo alla campagna di vaccinazione antinfluenzale e, ove indicato, alle vaccinazioni contro il COVID-19». La vaccinazione rappresenta un presidio chiave per proteggere non solo le categorie a rischio ma anche la popolazione generale, contribuendo a limitare la diffusione dei virus.

Inoltre, la prevenzione si estende anche a monitoraggi specifici, come nel caso della febbre da West Nile, una malattia trasmessa dalle zanzare che si sta diffondendo in alcune aree italiane. Andreoni spiega che «la maggior parte dei casi di infezione da West Nile è asintomatica, ma l’infezione può risultare grave in soggetti anziani o fragili, con possibile coinvolgimento neuroinvasivo». La disinfestazione mirata delle aree interessate è la misura più urgente per controllare la diffusione di questo virus.

Il quadro epidemiologico complessivo, arricchito dalle evidenze scientifiche più recenti, indica quindi un autunno da affrontare con attenzione, adottando comportamenti responsabili e mantenendo alta la guardia rispetto ai rischi legati ai virus respiratori.

Romana Cordova

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