La Bolivia ha perso il suo secondo lago più grande del paese, il Lago Poopó. Ubicato a 3686 metri di altezza, per un’area di 3191 km² e un bacino idrografico di 27700 km² (guarda la foto), il lago era stato designato come un sito di conservazione ai sensi della Convenzione di Ramsar.
Nel lago vivevano una immensa varietà di flora e fauna. Secondo un reportage di EFE, il lago non più acqua e il motivo potrebbe essere legato a vari fenomeni. Secondo El Diario la causa principale è da imputare alla contaminazione, dovuta all’elevata concentrazione di arsenico, piombo, cadmio e zinco, oltre all’immancabile spazzatura e rifiuti solidi.
Secondo un altro quotidiano, La Patria, il lago si è trasformato in una immensa zona desertica dove non è nemmeno possibile coltivare. La causa principale per questa “trasformazione” della zona, secondo il periodico, è da imputare al fenomeno El Niño che si è originato in Cile e Ecuador nel 1941 e provoca anni pieni di piogge e anni secchi in un intervallo di 10 anni.
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