La Guardia di Finanza di Roma ha fatto emergere alla luce una consistente e sistematica evasione fiscale nella città della capitale. A compierla tre società tutte riconducibili allo stesso imprenditore, un ristoratore di origini napoletane molto noto nel settore della ristorazione.
Dalle indagini è emerso che sette ristoranti del centro di Roma situati da Piazza Navona fino all’area di Fontana di Trevi, hanno sottratto al fisco redditi per oltre 10 milioni di euro e Iva per circa un milione. A seguito perquisizioni è emerso che la contabilità era mantenuta su due registri distinti con sistemi informatici e riepilogata su appositi prospetti, uno con gli incassi in nero (come si usa dire nel gergo) e l’altro con i registri ufficiali.
L’operazione nel centro storico di Roma portava il nome di “conto salato” e hanno coinvolto zone a particolare attrazione turistica, come l’area di Fontana di Trevi (via in Arcione), Piazza dei Coronari (via Banco di Santo Spirito e via di Panico) e Piazza Navona (via San Agnese in Agone e via di Tor Millina), zone frequentate anche dai pellegrini arrivati in città per il Giubileo. I finanzieri hanno evidenziato, peraltro, come alcuni di questi ristoranti fossero già balzato agli onori delle cronache in passato per aver presentato a turisti stranieri conti salatissimi puntualmente contestati ai proprietari.
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