Salute

Elettrodi per defibrillatori: come si usano e come riconoscerli

Gli elettrodi per defibrillatore sono presidi medici da utilizzare insieme al defibrillatore nel corso di manovre di Basic Life Support and Defibrillation (BLSD). La funzione degli elettrodi è l’acquisizione del tracciato elettrocardiografico e, soprattutto, agevolare il passaggio della scarica elettrica toracica necessaria a resettare il lavoro delle cellule cardiache.

Gli elettrodi sono composti da due placchette di metallo – una negativa e una positiva – unitamente a un gel adesivo che funziona da conduttore e allo stesso tempo garantisce l’aderenza degli elettrodi al torace. Il gel e l’elettrodo sono tenuti da un materiale di sostegno, solitamente plastico, e da due connettori – uno per placca – che collegano gli elettrodi al defibrillatore. In commercio esistono due misure di placche per elettrodi: una per adulti e una misura pediatrica per bambini di età inferiore a 8 anni o sotto il 25 kg di peso.

Come funzionano gli elettrodi per defibrillatori

Le due placche – polo positivo e negativo – si posizionano sul torace del soggetto da defibrillare. Le due placche intercettano eventuali impulsi di corrente elettrica prodotta dal pacemaker cardiaco (o in caso di paziente senza pace maker intercettano la presenza di battiti cardiaci o meno).

L’impulso giunge al micro-processore del defibrillatore che analizza il tracciato ECG e in presenza di fibrillazione ventricolare, emette un avviso sonoro che indica al soccorritore la necessità di procedere alla defibrillazione. Quando il soccorritore attiva il comando di scarica, gli elettrodi generano tra loro una differenza di potenziale elettrico che favorisce il passaggio di corrente elettrica al paziente.

La scarica elettrica segue la “prima legge di Ohm”, ovvero sarà emessa in modo direttamente proporzionale alla differenza di potenziale degli elettrodi, ma inversamente proporzionale alla resistenza del corpo del paziente che riceve la scarica. Prima di applicare gli elettrodi bisogna controllare se il torace è bagnato e in questo caso bisogna asciugare bene.

Come posizionare gli elettrodi sugli adulti e sui bambini

Le piastre degli elettrodi si possono posizionare in senso longitudinale in tre modi diversi:

  1. Posizione sotto la clavicola destra e media ascellare sinistra e il secondo in posizione antero-posteriore;
  2. Entrambi in posizione antero-posteriore;
  3. In posizione bi-ascellare media a destra e a sinistra.

Nel caso di soggetto femminile, gli elettrodi non vanno posizionati sul tessuto mammario in quanto ne rallenta il passaggio della corrente, per cui la posizione ideale per l’elettrodo è medio-ascelltare al di sotto della ghiandola mammaria.

Mentre nei bambini, si utilizza la posizione antero-posteriore degli elettrodi; questi ultimi, però, devono essere apposite placche pediatriche in quanto dotate di un attenuatore della corrente elettrica che suscita una minore e più proporzionata sollecitazione delle cellule miocardiche del bambino. In mancanza di idonee placche pediatriche, si possono utilizzare quelle per gli adulti, ma nella corretta posizione antero-posteriore.

Nei portatori di pacemaker sottocutaneo, gli elettrodi si posizionano a 3 cm di distanza dal pacemaker per evitarne il danneggiamento o in posizione antero-posteriore. Le placche devono aderire perfettamente alla cute perché un inadeguato contatto con la pelle può creare danni e ustioni a causa della scarica o seguire via extra-cardiache.

È sempre importante verificare che il set di elettrodi abbia in corredo il gel conduttore per diminuire l’attrito con la pelle e un rasoio per eliminare eventuali peli sul torace che impediscono la perfetta aderenza tra elettrodi e epidermide. Infine, è opportuno controllare la data di scadenza degli elettrodi il cui gel nelle placche potrebbe seccarsi o cambiare composizione chimica impedendo il corretto funzionamento del defibrillatore e la buona trasmissione o ricezione della corrente elettrica.

Federica Santoni

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