INCONTRO UFO ALIENI – Rosa Lotti Dainelli era una contadina di quarant’anni, madre di quattro figli, proprietaria di una grande fattoria chiamata “La Collina” nella località di Cennina, un piccolo paese vicino a Bicino, nella provincia di Arezzo in Toscana.
Quella mattina Rosa si stava dirigendo come al solito alla chiesa del suo comune, dove andava abitualmente. Quel giorno si era alzata molto presto, intorno alle sei e mezza del mattino, poiché si celebrava la festa di tutti i Santi e aveva diverse cose importanti da fare.
Rosa quel giorno decise di indossare un vestito nuovo che aveva tenuto da parte per l’occasione e un paio di scarpe nuove. Uscì di casa con un grande mazzo di fiori che aveva raccolto il giorno prima, con l’intenzione di andare in chiesa e poi recarsi al cimitero per visitare i suoi parenti defunti, come di consueto in quel giorno. Prese un piccolo sentiero che la avrebbe portata al luogo in cui si stava dirigendo.
A metà strada si accorse che c’era molta umidità a causa della rugiada abbondante della mattina. Si fermò per togliersi le scarpe e tenerle in mano per evitare che si bagnassero, tenendo il mazzo di fiori nell’altra mano, e continuò a camminare scalza lungo il sentiero.
Rosa era un po’ distratta a guardare i fiori che portava e si addentrò in un piccolo bosco, quando improvvisamente si fermò e rimase sorpresa nel vedere, ai lati del sentiero, un oggetto molto strano parcheggiato a terra.
Rosa rimase immobile per alcuni secondi, senza sapere come reagire, ma dopo qualche minuto decise di continuare ad avanzare lentamente lungo il sentiero nel bosco.
La contadina, senza poter distogliere lo sguardo dall’oggetto, osservava con curiosità quel strano oggetto mentre continuava a camminare. Era un oggetto a forma di due coni, di un colore marrone brillante metallico con riflessi dorati.
Spaventata da ciò, decise di avvicinarsi molto lentamente per osservare più dettagli di quella macchina. Si avvicinò a circa 5 metri di distanza dall’oggetto, da lì Rosa poté già apprezzare le dimensioni di quell’oggetto, che aveva un’altezza di oltre 2,5 metri e un diametro di quasi 2 metri, e poco più in basso c’era una piccola porta che era completamente aperta.
La curiosità la vinse in quel momento, facendola avvicinare all’apertura, dove riuscì a vedere due piccole poltrone di fronte a quello che sembrava un pannello molto illuminato.
Una sorta di fascia larga circondava l’unione dei coni e sopra quella fascia si potevano osservare diverse piccole finestrelle simili a “occhi di bue” con luci lampeggianti.
All’improvviso Rosa sentì un rumore tra i rami e in lontananza, a pochi metri di distanza, vide apparire tra i cespugli due piccole creature, il che fece rimanere la donna pietrificata di fronte a tale apparizione.
Erano creature che sembravano molto sorridenti, facevano gesti, senza dare alcun segno di essere una minaccia per lei.
In effetti sembrava che stessero cercando di farsi capire e volessero intrattenere una conversazione con lei, avevano degli occhi piccoli e molto scuri (come raccontava Rosa), erano di bassa statura (non dovevano superare il metro di altezza), assomigliavano molto agli esseri umani, i loro volti erano quasi perfetti, anche se il loro aspetto era più invecchiato a causa delle rughe sulla loro pelle.
Le creature indossavano una tuta monopezzo di colore grigio-azzurro con una mantella sulle spalle e sulla testa portavano una sorta di casco. Si avvicinarono lentamente a lei con un’espressione divertita e amichevole, parlando con voce forte e acuta in una strana lingua.
Rosa in quel momento rimase immobile, così le creature approfittarono per gettarsi su di lei e strapparle il mazzo di fiori e le scarpe. In quel momento, Rosa si rese conto che nonostante le dimensioni, quelle creature possedevano una grande forza.
Cercò di riprendersi i suoi effetti personali, ma la creatura più vicina a lei insistette nel rubarle tutto ciò che aveva in mano. A quel punto, Rosa entrò nel panico per paura di subire qualche danno e corse verso gli alberi, nascondendosi come poté nel bosco.
Allontanandosi, vide come quelle creature si fermavano e con grande curiosità ispezionavano il mazzo di fiori, prendevano degli oggetti che avevano lasciato a terra e poi si avvicinavano alla navicella, depositando tutto all’interno e poi tornavano sul posto e iniziarono a cercare nei dintorni, presumibilmente alla ricerca di Rosa che, ormai spaventata a morte, continuava a strisciare tra l’erba e riuscì così a allontanarsi di oltre 50 metri.
Una volta rifugiata, da quel luogo osservò come quelle creature salivano a bordo della piccola navicella pochi minuti dopo e chiudevano la porta della navicella. Poco dopo, con una grande vibrazione sonica e sprigionando molto fumo e fiamme, quel dispositivo iniziò a sollevarsi e in un istante scomparve nel cielo.
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