A Trieste una donna di 55 anni, malata di sclerosi multipla, è morta nella propria casa dopo aver ottenuto il permesso per il suicidio assistito dal Servizio Sanitario Nazionale. Questo è il primo caso in cui l’assistenza per il suicidio è stata completamente fornita dal Ssn. La donna è la prima persona a completare la procedura stabilita dalla Consulta con la sentenza Coscioni/Antoniani. Le sue ultime parole sono state: “Ora sono libera”.
Il suicidio assistito è un termine che viene utilizzato per descrivere una situazione in cui una persona, che soffre di una malattia terminale o di una condizione medica molto grave, riceve l’assistenza di un medico o di un’altra persona nel compiere il proprio atto di suicidio. A differenza dell’eutanasia, nel suicidio assistito è la persona stessa ad assumere o a somministrarsi volontariamente i farmaci o le sostanze che causano la sua morte.
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