Cronaca

Le malattie causate dall’amianto continuano a provocare morti

Giornata mondiale per le vittime del lavoro e dell’amianto – Nel corso dell’ultimo anno, almeno 7.000 persone sono decedute. Nonostante ciò, la politica è silenziosa e le istituzioni sono assenti. Il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni, ha reso pubblici i dati aggiornati per l’anno 2022:

  • 2.000 casi di mesotelioma, con un tasso di mortalità del 93%, che ha causato quasi 1.900 decessi;
  • 4.000 casi di tumore polmonare correlato all’amianto, con un tasso di mortalità dell’88%, che ha causato circa 3.550 decessi.
  • Considerando anche le altre patologie correlate all’amianto, si registrano 7.000 decessi e oltre 10.000 malati.
  • Ci sono 40 milioni di tonnellate di amianto e materiali contenenti amianto nell’ambiente, creando una vera e propria emergenza.

Il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto ha chiesto al Governo di istituire un tavolo interministeriale per affrontare tutte le questioni giuridiche, normative e previdenziali relative all’amianto.

Bonanni ha invitato la politica a risolvere il problema dell’amianto, che continua a causare morti in Italia, in Europa e nel mondo intero. In occasione della “Giornata mondiale per le vittime del lavoro e dell’amianto“, si auspica che Giorgia Meloni, Premier del Governo italiano, possa intervenire efficacemente sul tema degli uomini e delle donne vittime dell’amianto.

Il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto ha anche sottolineato che l’amianto può causare non solo il mesotelioma, ma anche il tumore del polmone e altre neoplasie. Le vittime, nonostante debbano affrontare sofferenze indicibili, spesso non vedono riconosciuti i propri diritti.

Servono lunghi procedimenti giudiziari per ottenere i risarcimenti. Anche gli orfani delle vittime del dovere hanno subito discriminazioni, negando loro i diritti che hanno le vittime della criminalità organizzata e del terrorismo.

Inoltre, alcune norme hanno posto un limite temporale alla presentazione di domande per avere i benefici contributivi amianto, negando diritti già maturati. La Corte di Cassazione ha sentenziato che quel termine non è legittimo e la questione va risolta.

Valentina Conti

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