Cronaca

Dopo aver visto questo video smetterai di bere Vino Prosecco

Ieri sera Report (con Milena Gabanelli) di Rai Tre ha affrontato un tema molto delicato, quello della produzione del Vino Prosecco in Veneto, e dei danni alla salute connessi all’uso dei pesticidi.

Siamo a Farra di Soligo, tra Valdobbiadene e Conegliano, nella zona di produzione del Prosecco, il vino spumante oggi tra i più richiesti nel mondo. Tra DOC e DOCG si vendono quasi 500 milioni di bottiglie. Solo quest’anno c’è un incremento del 30% rispetto al 2015. Incremento di vendita e anche di vigne. Li dove c’erano prati ora ci sono vigneti di prosecco, irrorati regolarmente con pesticidi.

Se un’annata è piovosa le nuvolette di pesticidi che spruzzano tra i vigneti e case aumentano. I bollettini fitosanitari dei consorzi consigliano 12 trattamenti all’anno, ma il consiglio chiaramente non è un obbligo. E le conseguenze per la salute quali sono?

Un utente in Facebook (fonte) commenta così il servizio di Report: “Non berrò mai più il prosecco e credo che bisognerebbe boicottarlo. Questi sono dei criminali. Che schifo”. E come darle torto?

Prosecco, un nome protetto

Da qualche anno nessuno può utilizzare il nome “prosecco” perché i veneti lo hanno legato al nome di una località. Questa località sta in provincia di Trieste. E il problema è che, in questa località in provincia di Trieste, il loro vitigno si chiama Glera. E qui entra in azione il grande genio di Zaia, oggi governatore del Veneto. Nel 2009 quando era ministro dell’Agricoltura, ha stabilito per decreto che Glera è sinonimo di prosecco.

Prosecco non è più il nome di una vite, ma di un posto e quindi questo posto bisogna tirarlo dentro, estendendo la produzione dalle colline di Treviso su fino alla Venezia Giulia, passando dalle lagune e riempirle di vigne. Bene. Questa operazione produce un fatturato annuo di oltre 2 miliardi di euro. E a questo punto gli abitanti di Prosecco, che il prosecco non sanno neanche che cos’è, dicono: “o ce ne è anche per noi o fine dei giochi”. Però questo non sarà facile.

Prosecco biologico e convenzionale

La monocoltura del prosecco ha creato la situazione che lamentano gli abitanti nel Trevigiano. Le vigne si sovrappongono e chi fa il prosecco biologico deve sopportare una difficile convivenza con chi produce il prosecco convenzionale. La soluzione potrebbe essere, secondo i comitati, convertire la produzione e dar vita al biodistretto del prosecco, utilizzando cioè mezzi meccanici per tagliare l’erba e non usare il glifosate.

Federica Santoni

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